Gesù Divin Lavoratore, l’attenzione ai più piccoli

L’oratorio e la “Scuola d’infanzia” sono i due fiori all’occhiello della parrocchia di via Oderisi da Gubbio. Gli incontri di catechesi per le famiglie. Il sostegno alle suore dell’Aquila di Francesco Lalli

Una tradizione cattolica sana, storicamente fondata sull’apostolato della preghiera a cui, via via nel corso del tempo, si sono aggiunti tasselli importanti quali i gruppi di educatori dell’oratorio, l’attività formativa non soltanto catechetica e i gruppi di frequentazione familiare. Potrebbe essere questa l’istantanea che fotografa un mosaico complesso e articolato com’è quello che caratterizza la parrocchia di Gesù Divin Lavoratore in via Oderisi da Gubbio, a due passi da viale Marconi. Un’immagine sintetica da cui rimarrebbero fuori, però, sia problemi comuni a quasi tutte le parrocchie della Capitale – invecchiamento del quartiere, insufficiente numero di sacerdoti, difficoltà nel raggiungere i genitori dei molti ragazzi che frequentano questa realtà – sia i punti di forza di una parrocchia che si è sempre dimostrata un tessuto connettivo forte per i 9.500 nuclei familiari a cui fa riferimento.

«In particolare qui abbiamo due specificità di rilievo – spiega il parroco don Riccardo Lamba –: la prima è costituita dalla “Scuola d’infanzia” che è presente da ben quarantacinque anni ed è animata dalle suore Missionarie della Dottrina Cristiana». «Si tratta di una struttura – prosegue don Riccardo – che raccoglie circa cento bambini dai 2 ai 6 anni e, di conseguenza, cento famiglie. La caratteristica è proprio quella di coinvolgere i genitori attraverso incontri che hanno cadenza mensile che si occupano di pedagogia, psicologia, spiritualità o talvolta hanno un carattere semplicemente ricreativo». Un’esperienza, insomma, da intendersi «come vera e propria pastorale della famiglia».

«Il secondo elemento di forza – riprende il parroco – è l’oratorio, che ospita due associazioni sportive dilettantistiche con 350 iscritti dai 6 ai 20 anni, e istruttori qualificati, a cui si aggiunge l’attività di calcetto». Si va dal basket, alle arti marziali, alla pallavolo, per una struttura di lunga tradizione che costituisce un punto di riferimento per i ragazzi di tutta la zona. Da rilevare pure la presenza, da due anni, di un gruppo teatrale giovanile che si dedica alla realizzazione di recital musicali.

«Un’altra caratteristica della parrocchia – aggiunge don Riccardo – è poi la quasi assenza di realtà associative. Si tratta di una scelta già compiuta dai miei predecessori e con cui mi trovo d’accordo. Si è voluto privilegiare una tendenza comunitaria e non settoriale, un coinvolgimento di massa, di popolo che ben si evince dalla numerosa partecipazione alle celebrazioni domenicali».

Da rilevare, infine, l’attenzione alla dimensione missionaria. «Le suore che si occupano, insieme al personale laico, della Scuola dell’infanzia hanno missioni in Congo e Bolivia – spiega il parroco – e già il mio predecessore don Luigino Pizzo aveva dato vita a sottoscrizioni per le adozioni a distanza che attualmente sono arrivare a coinvolgere circa 150 famiglie». Quest’anno, però, c’è stato un impegno tutto particolare: «La Casa madre e quella di fondazione delle nostre suore si trovano entrambe all’Aquila – sottolinea il sacerdote – e sono state seriamente danneggiate dal sisma insieme alla Scuola d’infanzia che era ospitata all’interno. Abbiamo allora cercato come comunità di fare uno sforzo economico per sostenerne la ricostruzione».

27 maggio 2009

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