Funerale per Bogdan Maj, deceduto in ottobre dopo 17 ore di attesa in un policlinico

La comunità di Sant’Egidio esprime in un comunicato il dolore e il rammarico per questa morte, come per quella di Anna Saaba, avvenute «nell’abbandono e nell’indifferenza» di Ilaria Sarra

Il 29 ottobre 2005, all’ospedale Grassi di Ostia, dopo un’attesa durata 17 ore, moriva Bogdan Maj, un polacco di 43 anni senza fissa dimora. Dopo quasi 6 mesi, oggi si sono svolti i funerali, nella parrocchia di S. Maria Regina Pacis, a Ostia, grazie all’interessamento della Comunità di Sant’Egidio. «La lunga attesa per il rito funebre – fanno sapere dalla Comunità in un comunicato stampa – è dovuta anche al fatto che sull’episodio è in corso un’inchiesta della magistratura». Restano il «dolore e rammarico», per la morte di Bogdan, ma anche per quella di Anna Saaba, la donna polacca deceduta pochi giorni fa dopo essere passata per due strutture di pronto soccorso e aver atteso oltre 15 ore. Ancora una volta, «nell’abbandono e nell’indifferenza».

Anche a seguito di queste morti, si legge nel comunicato, «la Comunità di Sant’Egidio auspica che possa manifestarsi, ad ogni livello, una maggiore e particolare attenzione alle persone che vivono per strada e si trovano in condizione di grande precarietà».

27 aprile 2006

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