Fiaccolata per Israele

Dopo le parole del presidente iraniano Ahmadinejad, la società civile in piazza per il diritto all’esistenza dello stato israeliano di Federica Cifelli

Cancellare Israele dalle carte geografiche. L’appello lanciato dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad nei giorni scorsi, nel corso di un convegno su “Il mondo senza sionismo”, troverà la risposta più significativa questa sera alle 21, davanti all’ambasciata iraniana, all’angolo tra via Nomentana e via Santa Costanza. È lì infatti che amministratori locali, politici, ma soprattutto la società civile, la gente comune che ogni giorno legge i giornali, naviga in internet e guarda la tv, si ritroverà per una fiaccolata di protesta. Per ribadire il diritto a esistere di uno stato come Israele. Anche senza condividerne in tutto e per tutto il profilo assunto sul piano della politica interna e internazionale.

«Davanti alla dichiarazione delirante non di un terrorista ma del presidente di uno stato importante per gli equilibri di tutto il medioriente non potevamo non reagire», commenta Edo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo Settore, che «naturalmente» aderisce alla manifestazione. «“Naturalmente” perché in questi anni ci siamo sempre battuti per i diritti, per la pace, per sostenere – quando e dove possibile – il ruolo dell’Onu – osserva -, ribadendo la necessità di affidare a una politica preventiva e pacifica la gestione dei conflitti». Proprio per questo «è inaccettabile pensare di poter cancellare Israele, l’unico stato democratico della regione, di cui non è affatto scontato che condividiamo tutto. Noi siamo anche contro i muri, come quello in costruzione per isolare i territori palestinesi. In ogni caso, quelle del presidente iraniano sono parole che richiamano tristemente alla memoria le dichiarazioni che circolavano durante la seconda guerra mondiale. È questo il motivo per cui, al di là delle appartenenze e degli schieramenti politici, questa sera dobbiamo e vogliamo esserci».

A lanciare la proposta della fiaccolata era stato qualche giorno fa dalle pagine de Il Foglio Giuliano Ferrara. Le adesioni sono arrivate numerosissime, da destra come da sinistra: si sono schierate a favore dell’iniziativa l’intera maggioranza e gran parte dell’opposizione, con l’eccezione di verdi e Rifondazione comunista che hanno tuttavia tenuto una loro manifestazione alla vigilia di quella promossa dal Foglio. Insieme a politici di tutti gli schieramenti, hanno detto il loro sì il presidente della Regione Piero Marrazzo, quella della Provincia, Enrico Gasbarra, e il sindaco Walter Veltroni. Sotto il gonfalone del Comune questa sera scenderà in strada anche una delegazione di ex deportati dei lager nazisti. Con loro ci saranno moltissime delle persone comuni che già hanno inviato in questi giorni e-mail di solidarietà alla comunità ebraica di Roma. In tutto quasi 400. «È il popolo della pace che in questi anni è cresciuto in modo significativo – commenta Patriarca -. È cresciuta la consapevolezza che non si costruisce una politica internazionale se non a partire dalla pace». Sullo sfondo, il desiderio di «un futuro in cui la politica riprenda il governo del mondo. Mettendo a tacere i cannoni».

3 novembre 2005

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