Famiglia e scuola, il Consiglio comunale ci riprova

All’esame dell’assemblea capitolina una delibera che mira a coinvolgere i genitori nei progetti sull’educazione affettiva/sessuale dopo l’allarme sui corsi ispirati all’ideologia “gender” di Pietro Mariani

Torna dopo pochi giorni all’esame dell’assemblea capitolina la proposta di delibera che punta a coinvolgere le famiglie nei progetti educativi e didattici delle scuole relativi all’educazione affettiva e sessuale. Un tema centrale per la crescita dei ragazzi, su cui il Consiglio, al primo esame, si è spaccato, visto che la seduta è stata sospesa per la mancanza del numero legale.

All’origine della proposta, presentata dal consigliere Gianluigi De Palo, capogruppo della lista “Cittadini X Roma” ed ex assessore capitolino alla Scuola, l’allarme di molte associazioni e famiglie per i corsi di educazione sessuale ispirati all’ideologia “gender” sostenuti dal Campidoglio e lanciati nel contesto della lotta al bullismo senza il coinvolgimento dei genitori.

In particolare, il riferimento è a “La scuola fa differenza”, il progetto di otto corsi formativi affidato all’associazione “Scosse” e realizzato con incontri di “Archivia” (costo di 36mila euro) per sostenere «la parità donna/uomo, la pluralità dei modelli familiari e dei ruoli sessuali, il contrasto al sessismo nella lingua e nella cultura italiana; la lotta all’omofobia, al bullismo e alla violenza sulle donne». Con l’ambizioso intento di «supplire a carenze formative strutturali del sistema scolastico italiano e delle scuole di Roma Capitale in merito alla costruzione delle identità di genere». Emblematica l’immagine che fa da sfondo al progetto sul sito dell’associazione, con un bambino che porge la cravatta a uno dei suoi due “papà”.

La proposta di delibera di De Palo, sotto il titolo “Nuove forme di collaborazione scuola-famiglia”, chiede di istituire una cabina di regia che coinvolga l’associazionismo familiare e genitoriale nella «programmazione di progetti didattici ed educativi inerenti l’educazione affettiva/sessuale tenendo conto anche della formazione del personale docente» di nidi e scuole dell’infanzia. Ancora, si chiede di comunicare alle famiglie i contenuti di quei progetti educativi che interessano i figli e di informarle sulle iniziative per la lotta al bullismo e alla discriminazione. «Una proposta pacata e di buon senso – specifica De Palo – che vuole contribuire ad una maggiore informazione e comunicazione tra scuola e famiglia cercando di evitare che nelle scuole di Roma, a cominciare dai nidi, ci siano fughe in avanti per parlare di sesso ai più piccoli, camuffate da progetti educativi contro il bullismo».

Sul tema, venerdì scorso, la maggioranza che governa il Campidoglio si è spaccata, nonostante la disponibilità di De Palo a emendare il testo, e non è mancato qualche momento vivace in aula. Protestano le associazioni familiari. «È una delibera che va a vantaggio di tutte le componenti genitoriali», afferma Emma Ciccarelli, presidente del Forum famiglie del Lazio. «Ci vogliono costringere a togliere i figli dalle scuole comunali, che stanno diventando istituti di rieducazione», tuona Angelo De Santis, dell’Associazione famiglie numerose del Lazio. L’appuntamento è per le 16 di oggi, anche se la seduta prevede l’esame di molte altre delibere. E Sel annuncia un «ostruzionismo a oltranza se la maggioranza non sarà compatta».

17 giugno 2014

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