Eliseo, la villeggiatura secondo Carlo Goldoni

“Le smanie”, “Le avventure” e “Il ritorno”: tre commedie in una dedicate alla perennità di certi sentimenti collettivi di Toni Colotta

Quando Carlo Goldoni scrisse la “Trilogia della villeggiatura”, ossia tre commedie sul medesimo tema, tenne a rassicurare lo spettatore: aveva voluto distendere su una lunga narrazione – nove atti complessivi – i “caratteri”, gli “interessi” e le “passioni” di un gruppo di livornesi in un arco di tempo ampio, dilatando il numero dei personaggi; ma comunque, concedeva l’autore, si potevano rappresentare separatamente le tre commedie. Che sono “Le smanie per la villeggiatura” e poi “Le avventure” e infine “Il ritorno”: come dire il prima, il durante e il dopo delle vacanze.

All’Eliseo ora, la compagnia riunita da due Teatri Stabili, Veneto e Catania, affronta l’intera “Trilogia”, ridotta e adattata da Luca De Fusco che ne è il regista. Il quale però dilata tempo e spazio più di quanto non abbia fatto Goldoni, per affermare la perennità di certi sentimenti collettivi. Restando fisso l’ambiente sociale cui il grande veneziano soprattutto guardava, un ceto borghese declinante e scontento, l’azione salta dal Settecento delle “Smanie” a due secoli dopo con “Le avventure”, ma la disillusione di fondo resta. Tra gli attori spicca Lello Arena.

5 marzo 2006

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