«Educazione, importanza decisiva»

Famiglia, povertà, sicurezza e sanità i temi dell’udienza del Papa agli amministratori di Regione, Comune e Provincia di Angelo Zema
«Meraviglia per la strumentalizzazione politica»: il comunicato della Sala Stampa

L’attenzione all’«emergenza educativa», di cui parlò al Convegno diocesano del giugno scorso, è la prima tra le priorità indicate da Benedetto XVI nell’udienza concessa giovedì mattina in Vaticano agli amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma, in occasione del tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno (leggi il discorso). Un appuntamento che, ha spiegato il Papa, «offre l’opportunità di riflettere su alcune materie di comune interesse e di grande importanza e attualità, che toccano da vicino la vita delle popolazioni di Roma e del Lazio». Popolazioni vicine al cuore del Santo Padre. Infatti «non si attenuano l’amore e la sollecitudine del Papa per tutti coloro che vivono in queste terre, tanto profondamente segnate dalla grande e vivente eredità del cristianesimo».

Nel suo discorso – preceduto dagli indirizzi d’omaggio del presidente della Giunta regionale, Piero Marrazzo, del Sindaco di Roma, Walter Veltroni, e del presidente della Provincia, Enrico Gasbarra – il Pontefice ha riaffermato il «criterio fondamentale, sul quale possiamo facilmente convenire nell’adempimento dei nostri diversi compiti», della «centralità della persona umana». Indicando «l’importanza decisiva che rivestono l’educazione e la formazione della persona» e la difficoltà nel proporre «alle nuove generazioni solide certezze e criteri su cui costruire la propria vita» in un «contesto sociale e culturale impregnato di relativismo e anche di nichilismo». Necessario, quindi, un rafforzato impegno sia da parte della Chiesa sia delle istituzioni. «In gioco – ha osservato Benedetto XVI – le basi stesse della convivenza e il futuro della società. Per parte sua la Diocesi di Roma sta dedicando a questo difficile compito un’attenzione davvero peculiare, che si esplica nei diversi ambiti educativi, dalla famiglia e dalla scuola alle parrocchie, associazioni e movimenti, agli oratori, alle iniziative culturali, allo sport e al tempo libero».

Da qui la gratitudine del Papa alla Regione Lazio per «il sostegno offerto agli oratori e ai centri per l’infanzia promossi dalle parrocchie e comunità ecclesiali, come anche per i contributi finalizzati alla realizzazione di nuovi complessi parrocchiali nelle aree del Lazio che ne sono ancora prive». Serve però «un impegno convergente e di ampio respiro, attraverso il quale le istituzioni civili moltiplichino gli sforzi per affrontare ai diversi livelli l’attuale emergenza educativa, ispirandosi costantemente al criterio-guida della centralità della persona umana».

Al primo posto, in quest’impegno, Benedetto XVI colloca «il rispetto e il sostegno per la famiglia fondata sul matrimonio», parlando di «insistenti e minacciosi attacchi e incomprensioni nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale». Ed esorta le pubbliche amministrazioni a non assecondare «simili tendenze negative», «ma al contrario» offrire «alle famiglie un sostegno convinto e concreto, nella certezza di operare così per il bene comune». Altra emergenza, la povertà: «Aumenta soprattutto nelle grandi periferie urbane – osserva il Papa -, ma comincia ad essere presente anche in altri contesti e situazioni, che sembravano esserne al riparo. La Chiesa partecipa di tutto cuore allo sforzo per alleviarla, collaborando volentieri con le istituzioni civili, ma l’aumento del costo della vita, in particolare i prezzi degli alloggi, le sacche persistenti di mancanza di lavoro, e anche i salari e le pensioni spesso inadeguati rendono davvero difficili le condizioni di vita di tante persone e famiglie».

Anche la sicurezza è in primo piano tra le preoccupazioni del vescovo di Roma, il cui pensiero va a «un evento tragico come l’uccisione, a Tor di Quinto, di Giovanna Reggiani». Evento che «ha posto bruscamente la nostra cittadinanza di fronte al problema non solo della sicurezza, ma anche del gravissimo degrado di alcune aree di Roma: specialmente qui è necessaria, ben al di là dell’emozione del momento, un’opera costante e concreta, che abbia la duplice e inseparabile finalità di garantire la sicurezza dei cittadini e di assicurare a tutti, in particolare agli immigrati, almeno il minimo indispensabile per una vita onesta e dignitosa. La Chiesa, attraverso la Caritas e molte altre realtà di volontariato, animate da laici e da religiosi e religiose – sottolinea il Papa -, si prodiga anche su questa difficile frontiera, sulla quale rimangono evidentemente insostituibili le responsabilità e possibilità di intervento dei pubblici poteri».

Un appello arriva anche sul tema della sanità: il Santo Padre definisce «non di rado drammatica la situazione delle strutture sanitarie cattoliche, anche assai prestigiose e di riconosciuta eccellenza nazionale», e «chiede che nella distribuzione delle risorse esse non siano penalizzate, non per un interesse della Chiesa, ma per non compromettere un servizio indispensabile alle nostre popolazioni».

10 gennaio 2007

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