“Edizione straordinaria” del Banco Alimentare

Il 14 giugno in centinaia di supermercati sarà possibile acquistare e consegnare ai volontari prodotti a lunga conservazione. Nel 2013 raccolte nel Lazio 3.433 tonnellate di generi alimentari di Lorena Leonardi

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Appuntamento fuori stagione per la Giornata nazionale della colletta alimentare: sabato 14 giugno il Banco alimentare onlus organizza una versione in salsa quasi estiva dell’evento che, solitamente, è fissato per l’ultimo sabato del mese di novembre. «Questa “edizione straordinaria” – spiega Gianni Altrudo, direttore del Banco alimentare del Lazio onlus – è necessaria perché a dicembre si è concluso il Programma europeo di aiuto alimentare agli indigenti, e il cosiddetto Fead, il fondo di aiuti europei agli indigenti, non sarà operativo prima dell’estate».

Nel nostro Paese, intanto, sono oltre 4 milioni le persone che vivono grazie a pacchi alimentari o pasti gratuiti, e nei prossimi 4 mesi due milioni di persone povere rischiano di non avere sufficienti aiuti alimentari. Sabato prossimo, quindi, in centinaia di supermercati (elenco su www.bancoalimentare.it) sarà possibile acquistare e consegnare ai volontari alimenti a lunga conservazione, che poi la Rete Banco alimentare distribuirà a strutture caritative, perpetrando una tradizione che dura ormai da 18 anni e che risente solo parzialmente della crisi.

«Al massimo – racconta Altrudo – la busta è un po’ più magra, non capita più che qualcuno doni un intero carrello: si può dare di meno, ma l’adesione è sempre significativa». A fine giornata, i beni alimentari raccolti vengono stoccati in magazzini: «A Roma sono quattro, venti nell’intero Lazio, e poi distribuiti, nei tre-quattro giorni successivi, alle 218 associazioni convenzionate». Lo scorso anno il Banco ha raccolto, nell’intera regione, 3.433 tonnellate di generi alimentari. Sul territorio diocesano opera a sostegno di enti caritativi che garantiscono assistenza a 88.741 persone e, nel 2013, agli enti convenzionati sono stati consegnati 1.885.932 chili di generi alimentari.

Collette a parte, il «core business» del Banco alimentare rimane la raccolta di eccedenze: «Mettiamo caso che un’azienda che produce merendine sbagli a farcirle. Se la confezione annuncia marmellata di albicocche ma all’interno c’è la ciliegia, il prodotto, buono da mangiare, ha valore commerciale nullo ed è destinato all’inceneritore. Invece l’azienda ci contatta e noi facciamo da tramite con enti e associazioni che ne hanno bisogno». Lo stesso discorso vale per i prodotti vicini alla scadenza, o per i pasti già pronti, come previsto dal progetto Siticibo, che recupera e redistribuisce prodotti freschi vicini alla scadenza nei supermercati e pasti pronti preparati da refettori scolastici e mense aziendali.

Qui, ogni giorno «il 5% del cibo cucinato finisce per essere buttato via: uno spreco inaccettabile», commenta il direttore. L’anno scorso la rete cittadina Siticibo ha consentito il recupero di oltre 370mila chili di cibo dalla grande distribuzione e, dalla ristorazione, la distribuzione di 228mila e 300 porzioni, quasi 1.500 chili di frutta e oltre 10mila chili di pane.

10 giugno 2014

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