Divino Amore, decennale del nuovo santuario

Festeggiamenti a 10 anni dalla dedicazione dell’edificio di culto, presieduta da Giovanni Paolo II. In autunno l’inaugurazione di una comunità-alloggio per anziani; in cantiere una struttura per i disabili di Federica Cifelli

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Il culto e la carità: è racchiuso in questo «binomio inscindibile» il senso dei festeggiamenti in programma al Divino Amore per i dieci anni della dedicazione del nuovo santuario. «La nuova struttura – spiega il rettore monsignor Pasquale Silla – svolge un prezioso servizio pastorale, offrendo accoglienza ai pellegrini con tutte le strutture disponibili». Unendo all’attenzione per il culto la sollecitudine per i bisogni del territorio e non solo, come testimonia la casa di accoglienza per i bambini talassemici che arrivano da tutto il mondo. A questa si affiancherà in autunno “La casa del Divino Amore”, una comunità – alloggio per anziani, mentre sarà dedicato ai disabili il “Centro San Benedetto”, che «speriamo di poter aprire al più presto».

Fili diversi che legano sempre più la vita del santuario a quella della città. Come già avvenne con il voto che i romani fecero alla Vergine nel 1944, quando le truppe alleate stavano per lanciare l’attacco decisivo sulla Capitale occupata dai tedeschi, promettendo di correggere la propria condotta morale, di rinnovare il Santuario e di realizzare un’opera di carità a Castel di Leva, purché alla città venissero risparmiati gli orrori della guerra. Da allora, osserva il rettore, «il santuario è divenuto una sorta di memoriale perenne della liberazione di Roma: un punto di riferimento importante per l’intera città».

Se ne parlerà sabato 4 luglio nella tavola rotonda che precederà la solenne concelebrazione per l’anniversario della dedicazione, alla presenza dei i vescovi del Lazio, dei 378 sindaci e dei rettori dei 264 santuari della regione. L’appuntamento è per le 9.30 nell’Auditorium. “La città e il suo santuario”: questo il tema su cui interverrà Domenico Volpini (università di Tor Vergata). Quindi sarà la volta di don Stefano Lelli, che presenterà la sua “Guida dei santuari del Lazio”, pubblicata dalle Edizioni Divino Amore, insieme all’assessore regionale al turismo Claudio Mancini. Prevista anche la lettura di un messaggio del cardinale Agostino Vallini, mentre la celebrazione eucaristica di ringraziamento delle 12.30 sarà presieduta dal cardinale Paul Poupard, nel nuovo santuario. Inizierà così un vero e proprio anno giubilare per il quale Benedetto XVI ha concesso anche il dono dell’indulgenza plenaria. Quasi dando corpo all’augurio lasciato il 4 luglio 1999 da Giovanni Paolo II al termine della Messa per la dedicazione: «Fa’, o Madre nostra, che nessuno passi mai da questo santuario senza ricevere nel cuore la consolante certezza del Divino Amore».

30 giugno 2009

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