Davanti al Parlamento la manifestazione dei disabili

Associazioni, familiari e sindacati in piazza con i diversamente abili contro lo smantellamento dello stato sociale di Massimo Angeli
A Roma visite turistiche per disabili di R. S.

Aumento della spesa sociale, pensioni di invalidità decenti, rispetto degli impegni assunti dal Governo nel 2003 (ai tempi dell’Anno europeo delle persone con disabilità). Queste le richieste che oggi spingeranno migliaia di persone disabili a scendere in piazza. All’appello lanciato dalla Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) hanno risposto tantissimi familiari di persone disabili e centinaia di associazioni, a cominciare dal Forum del Terzo Settore e dalla Comunità di Sant’Egidio. E a Piazza Montecitorio, sede del raduno, arriveranno dal Veneto, dal Piemonte, dalla Lombardia per reclamare a gran voce «il diritto a una vita degna di essere vissuta».

«Malgrado gli impegni sottoscritti a Bari nel 2003, negli ultimi anni abbiamo assistito a un graduale smantellamento dello stato sociale da parte del Governo – denuncia Pietro Vittorio Barbieri, presidente nazionale della Fish -. Dal peggioramento dei processi di integrazione scolastica a politiche di segregazione sul lavoro, dalla mancata regolamentazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali alla mancanza di politiche per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Per finire con il taglio del 50 per cento previsto dalla legge finanziaria al fondo per le politiche sociali». E proprio questa misura è una di quelle che preoccupa maggiormente i dirigenti della Fish e i familiari delle persone disabili, perché è da li che vengono i soldi per il “dopo di noi”, per il finanziamento, cioè, delle case famiglia, le strutture in cui la maggior parte dei genitori vorrebbe lasciare i figli dopo la propria morte. Solo a Roma si stima che la questione interessi circa 15 mila disabili: tutti quelli che hanno i genitori oltre i 65 anni.

Ma le “rivendicazioni” della Fish, organismo che raggruppa 39 associazioni nazionali, vanno ben oltre. In una nota diramata dalla federazione si domanda anche di eliminare dalla finanziaria ogni riferimento al taglio delle indennità di accompagnamento (oggi di 443,87 euro); di approvare il disegno di legge sul fondo per i non autosufficienti; di abrogare tutte quelle norme per l’accertamento dell’invalidità che di recente hanno reso impossibile la vita dei disabili; di ripristinare la possibilità del ricorso amministrativo. È insomma un lungo “cahier de doléances” quello che apriranno davanti al Parlamento i disabili e i loro familiari, e che ha trovato il consenso anche del movimento sindacale, che per bocca dei segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil (Fammoni, Bonfanti e Nisi) ha detto di guardare «con vivo interesse» alle azioni volte a denunciare i tagli alla spesa sociale, all’integrazione scolastica e alla piena inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità.

«A parole tutti sono solidali con i disabili – continua il presidente della Fish -, ma i fatti disegnano una realtà differente. Le pensioni di invalidità sono bloccate a 253,35 euro al mese. La legge 13/89 per l’abbattimento delle barriere architettoniche non è finanziata da quattro anni e il decreto legislativo 276/2003, attuativo della Legge Biagi, ci ha riportato indietro di trent’anni, segregando i lavoratori disabili nelle cooperative sociali e nei laboratori protetti». Dati della federazione dicono che dei 500 mila disoccupati disabili italiani, la legge sia riuscita a trovare un vero posto di lavoro a non più di trenta persone.

Ad offrire la percezione dei problemi che ancora vivono le persone disabili, concorrono i dati diramati pochi giorni fa dal Faba (Fondo italiano per l’abbattimento delle barriere architettoniche). Secondo l’associazione su 11 milioni di condomini esistenti in Italia, meno di 400 mila sono dotati di ascensori a norma. Su 100 edifici scolastici, solo 30 hanno porte a norma e servizi igienici accessibili. Mentre su 32mila strutture alberghiere esistenti nel paese, solo 9.200 sono totalmente fruibili dalle persone disabili.

15 novembre 2005

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