Cyberbullismo, al Gemelli un ambulatorio per vittime e “carnefici”

Apre i battenti la struttura guidata da Federico Tonini, che è anche responsabile dell’ambulatorio per la Dipendenza da internet. Il bullismo online, «primaria fonte di angoscia per gli adolescenti nativi digitali» di F. Cif.

Offese virtuali che producono danni reali. Si muove in questo ambito il nuovo ambulatorio che apre le porte al policlinico Gemelli, dedicato all’ascolto e alla cura delle vittime del cyberbullismo. L’obiettivo: prevenire e curare, sul piano psicologico, le giovani vittime, ma anche riabilitare adolescenti aggressivi con disturbi comportamentali e tendenza antisociale. A coordinare la struttura, Federico Tonioni, dell’Istituto di Psichiatria e psicologia della Cattolica di Roma, che è anche responsabile, dal 2009, dell’ambulatorio per la Dipendenza da internet del Gemelli, il primo in Italia, che ha accolto e curato ad oggi oltre 600 pazienti.

L’ambulatorio per il cyberbullismo nasce in collaborazione con la Polizia di Stato e fa riferimento al Day hospital di Psichiatria e farmacodipendenze del Gemelli e all’Istituto di Psichiatria e psicologia della Cattolica di Roma. Cura e riabilitazione, all’interno della struttura, saranno svolte attraverso psicoterapia e terapia di gruppo, con uno spazio di ascolto anche per i genitori. Da qualsiasi parte della barricata si trovino i soggetti coinvolti. «Con le vittime – spiega Tonioni – il focus di intervento farà riferimento alla capacità del giovane di gestire la propria aggressività, di solito trattenuta, per poter costruire il proprio spazio nel mondo e dotarsi degli strumenti per evitare di rendersi “disponibili” a essere perseguitati». Con i bulli invece si farà «riferimento alla capacità di diventare empatici, evocando sentimenti di colpa con lo scopo di lavorare sull’affettività».

Tutto per fare fronte a un fenomeno in crescita ovunque. Lo testimoniano i dati raccolti lo scorso anno da Save the Children: 4 minori su 10 sono testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti “diversi” per aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). Una ricerca Eurispes già nel 2008 incoronava Roma capitale del bullismo, con un minore su tre che dichiarava di aver subito traumi fisici o emozionali. Con il cyberbullismo la crescita dei disagi subiti è esponenziale. Anche perché non tutti gli atti di cyberbullismo vengono denunciati. E il fenomeno diventa ancora più esplosivo considerando che «il 62% dei bambini ha a disposizione un telefonino proprio, contro il 35,4% che ne è sprovvisto e il 44,4% dei bambini acquisisce un cellulare tra i 9 e gli 11 anni. Questo – osserva Tonioni – può darci un’idea della potenziale espansione del fenomeno».

Il bullismo online dunque, secondo lo psichiatra, «è ormai riconosciuto come primaria fonte di angoscia e potenziale psicopatologia per gli adolescenti nativi digitali». Proprio per questo, l’esperienza maturata nella cura della dipendenza da internet «ci consente di approcciare ogni forma di psicopatologia web-mediata con un’idea precisa sulla gestione che gli adolescenti fanno delle emozioni, dell’aggressività e delle condotte sessuali, quando sono online». Per quanto riguarda poi la riabilitazione affettiva dei “bulli”, «penso possa avere tra i giovani una risonanza particolare, perché configura anche per gli adolescenti eccessivamente aggressivi un’idea di disagio psichico e sofferenza cui va dato uno spazio», rileva ancora Tonioni, sottolineando anche il ruolo chiave che potranno svolgere i familiari sia delle vittime che dei cyberbulli, ai quali sarà dedicato uno spazio di ascolto all’interno dell’ambulatorio.

Altrettanto incisivo anche il ruolo degli istituti scolastici, con i quali la struttura cercherà un raccordo, anche grazie alla Polizia postale, per cercare di scovare potenziali utenti. Allo studio c’è anche un progetto di informazione e divulgazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sui rischi a esse legati, in collaborazione con l’Anp- Lazio (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola), che si impegna a garantire la più ampia partecipazione degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, in particolare di Roma e del Lazio. L’accordo prevede anche la partecipazione di esperti di entrambi i soggetti alla creazione di un portale web divulgativo sulla sicurezza informatica, l’utilizzo dei social network e la diffusione di una appropriata coscienza di cittadinanza digitale da parte di tutti.

Sempre sul web è in fase di definizione uno spazio dedicato all’ascolto online, a distanza, attraverso un sito o una specifica pagina sui social media, in sinergia con la pagina della Polizia Postale www.facebook.com/unavitadasocial -, e il profilo Twitter @unavitadasocial, già attivi dallo scorso 22 gennaio. Intanto, per accedere all’ambulatorio è necessario prenotare una visita, telefonando da lunedì a venerdì, dalle ore 11 alle ore 13, al numero 06.30154122.

25 febbraio 2014

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