Centri di aiuto alla vita, al servizio dei bambini e delle mamme

Nei locali del Sant’Eugenio l’unico Cav della Capitale. Dall’apertura, nel 2000, 88 i bambini aiutati a nascere di Massimo Angeli

Tra le foto appese al muro, di neonati e bambini sorridenti, c’è anche una letterina: «Grazie di cuore per averci fatto il regalo più grande, la vita». L’ha scritto una mamma che voleva abortire alle operatrici del Centro di aiuto alla vita (Cav) “EUR – Sant’Eugenio”, che da quasi sei anni lavorano per offrire un’alternativa alle donne a rischio di aborto. «Di tutte le donne che abbiamo convinto a far nascere il loro bambino, mai nessuna si è pentita della maternità – racconta con un pizzico di orgoglio la dottoressa Miranda Lucchini, presidente del Cav -. Mentre non si può dire il contrario, perché quasi sempre le donne che interrompono la gravidanza portano dentro di loro una grande ferita».

Dal 2000, anno di apertura del centro nei locali dell’ospedale Sant’Eugenio (su iniziativa del cappellano, don Nicola Mariangeloni), sono stati aiutati a nascere 88 bambini, e decine di altre gestanti o donne con bambini piccoli sono state aiutate ad affrontare i loro problemi. «Quasi sempre il primo contatto avviene per telefono – spiega Mirella Esposito, una delle sei operatrici del Centro -. Seguono uno o più colloqui per appuntamento, in cui cerchiamo di capire le motivazioni che spingono la donna verso l’aborto. Quando arrivano sono tanto spaventate e stressate che non vedono altra possibilità di scelta». Alcune sono state lasciate dal partner, altre cacciate di casa, aggiunge. «Noi cerchiamo di fare capire loro che non è giusto che a pagare sia il bambino, e che sulla morte non si costruisce nulla».

A segnalare alle donne l’esistenza del Cav, l’unico a Roma, sono soprattutto le parrocchie e il servizio “SOS Vita”, ma anche le strutture pubbliche, come il consultorio di zona, o gli amici. Qualche volta arrivano anche perché hanno letto un articolo o si sono imbattute nel sito internet del Movimento per la Vita. «Tante donne adducono delle motivazioni piuttosto banali, come la paura di soffrire di nausea durante la gravidanza – dice ancora la signora Esposito -, e tante altre, specie le più giovani, neanche si rendono conto di ciò che portano in grembo, tanto che alla vista delle foto degli embrioni nei primi giorni di vita si mettono a piangere».

Fatta la scelta di non abortire, comincia la seconda fase dell’intervento. Il Centro di aiuto alla vita offre infatti sostegno psicologico e medico. Le operatrici iscrivono le donne ai corsi pre-parto, cercano carrozzine e passeggini. Qualche volta riescono anche a trovare loro anche un lavoro o la casa. Mai il rapporto si interrompe alla nascita del bambino. «Per anni le donne rimangono in contatto con noi, magari per problemi di tutt’altra natura». Non tutte scelgono l’aborto per motivi ideologici: alcune lo fanno «solo perché non sono in grado di fare diversamente – interviene Adriana Colonna, un’altra operatrice -. Le donne hanno il diritto a non abortire e i consultori non aiutano le donne a risolvere i loro problemi». Riguardo poi al fatto che la legge 194 avrebbe annullato gli aborti clandestini, la percezione delle operatrici del Centro è un’altra. «Sappiamo dalle donne che ancora oggi non è un problema abortire al quarto o quinto mese – dice ancora la dottoressa Lucchini -. Ci sono ginecologi compiacenti che lo fanno nel proprio studio e cliniche dove è possibile abortire al di fuori dei termini di legge per 1000 euro».

Tra le varie attività che svolgono all’esterno delle loro strutture, i volontari del Cav organizzano incontri di sensibilizzazione nelle parrocchie e nelle scuole. Il prossimo 4 dicembre saranno presenti con un banchetto alla manifestazione che si svolgerà a Ponte Milvio: “Aiutaci ad aiutare chi aiuta”, mentre per l’Epifania è prevista una festa con tutti bambini nati durante il 2005.

Il Centro di aiuto alla vita è in via Salvatore Quasimodo 113/b. Per informazioni e appuntamenti si può chiamare, 24 ore su 24, lo 06.50514441, e-mail: cavromaeur@libero.it

28 novembre 2005

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