Censis, 2 giovani su 3 lascerebbero Roma

Presentati i dati sulla Capitale. I romani vogliono una città più high tech, più piste ciclabili. Ma i dati sull’occupazione preoccupano gran parte della popolazione, soprattutto quella giovanile di R. S.

Secondo l’ultimo rapporto del Censis Roma continua ad avere una grande forza attrattiva nei confronti di italiani e stranieri. La popolazione residente è aumentata, tra gli ultimi due censimenti, del 2,8% nel comune e del 19,6% nel resto della provincia. Le dolenti note vengono dal tasso di occupazione giovanile che è passato dal 27,6% nel 2008 al 40,1% del 2012. Anche per questo, molto probabilmente, nella fascia d’età tra i 18 e 29 anni l’ipotetica disponibilità a un trasferimento in un’altra città o all’estero viene dichiarata da due giovani su tre (il 67%). Ampliando il range dell’età, il dato relativo a coloro che sarebbero disposti a lasciare la Capitale si attesta al 41% dei romani intervistati. Il 13% sarebbe mosso da motivazioni legate a opportunità lavorative, l’11% dalla possibilità di usufruire di servizi migliori, mentre ragioni come un costo della vita minore e una maggiore sicurezza raccolgono entrambe l’8% di adesioni.

Sono questi alcuni dei dati più preoccupanti, raccolti dal Censis nella ricerca “Un’agenda urbana per Roma” e concentrata sulla domanda di riorganizzazione della città. Presentata al tempio di Adriano, la ricerca è il primo passo che la nuova associazione Alleanza piccole e medie imprese 97.6% – cui aderiscono le principali associazioni di categoria, dalla Confcommercio alla Confesercenti, passando per la Federlazio e Cna Roma- ha voluto realizzare e presentare al sindaco, Ignazio Marino, con l’obiettivo di esporre chiaramente le principali criticità, mostrandosi disponibile a cercare insieme una soluzione per rimettere in piede l’economia romana.

Dall’indagine emergono anche alcune richieste: l’ammodernamento dei servizi urbani, il potenziamento della rete wifi, anche in considerazione del fatto che il 55% dei concittadini usa un pc portatile, il 37% uno smartphone e il 22% un tablet, il maggiore utilizzo della tecnologia per l’info mobilità Due terzi dei romani considerano il wi-fi un servizio utile. Il 43% lo considera un servizio di base fondamentale e un altro 24% ne riconosce l’utilità ma limitatamente a determinati luoghi della città. Se si considerano solo i giovani fino a 29 anni, 8 su 10 ritengono il wi-fi un servizio di base imprescindibile, da garantire al pari dell’illuminazione pubblica. I romani vorrebbero anche l’incremento delle piste ciclabili. È ancora modesto, anche rispetto al dato nazionale, il loro uso. Complessivamente afferma di utilizzarle, anche solo saltuariamente, appena il 16%. Ma un ulteriore 12% dichiara che sarebbe interessato all’utilizzo se la propria zona ne fosse dotata.

26 luglio 2013

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