Canto Sacro, al via il Festival internazionale

A Santa Maria all’Aracoeli dal 6 all’8 giugno. Tre serate dedicate alla musica vocale, dal gregoriano all’età contemporanea. La manifestazione organizzata dal Centro Culturale Aracoeli di Mariaelena Finessi

Tre serate dedicate al patrimonio della musica vocale sacra, dal gregoriano all’età contemporanea: è ciò che offre, dal 6 all’8 giugno negli spazi della Basilica di Santa Maria all’Aracoeli di Roma, il V Festival Internazionale di Canto Sacro. Giunta alla sua quinta edizione, come per le prime quattro l’obiettivo dell’evento «è di rimettere all’attenzione di ciascuno il canto sacro declinato in ogni sua forma, e sottolinearne sia la bellezza dell’artificio artistico sia il suo valore intrinseco quale forma espressiva della nitidezza dell’uomo di fronte a Dio». Così padre Alvaro Ciccotti, direttore del Centro Culturale Aracoeli dei Francescani di Roma, ideatore della manifestazione che si avvale, tra le altre, della collaborazione del Comune capitolino e dell’associazione musicale Vocalia Consort.

Avvenimento musicale accessibile e fruibile da tutti, anche perché ad ingresso gratuito, il Festival proporrà concerti di musica vocale sacra, di ogni epoca e tradizione, «in un luogo simbolo – spiega Ciccotti -, là dove si celebra ogni anno la festa del Natale di Roma come pure dove è avvenuta, subito dopo la guerra, l’ultima consacrazione della città alla Madonna». Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà data, nella prima ed ultima serata, alla realtà musicale della Germania. Per l’appuntamento di apertura l’emergente sestetto vocale Singer Pur – cinque voci maschili ed una femminile – presenterà una rassegna dedicata al Cantico dei Cantici: brani antichi e contemporanei composti su uno dei testi più lirici di tutta la Sacra Scrittura.

Il concerto di sabato 7 giugno vedrà ospite il Vocal de Cámara Platense, formazione corale di 26 voci che incanterà il pubblico con una raffinata selezione di musica sacra argentina dei secoli XX e XXI, impreziosita dall’esecuzione della celebre “Messa per doppio coro” che il musicista svizzero Frank Martin ha concepito tra il 1922 e il 1926 ma che ha tirato fuori dal cassetto quarant’anni dopo, nel 1963 («la consideravo solo una questione personale tra me e Dio»). Questo perché «la musica sacra ha una produzione straordinaria proprio nel contemporaneo e pochi lo sanno – lamenta Ciccotti – con il risultato che nelle tante belle chiese di Roma ormai si ascoltano, al contrario, brutte musiche e brutti canti dai quali la stessa liturgia non può di certo trarre giovamento».

Domenica 8 giugno, infine, toccherà al quartetto maschile Quartonal, giovane gruppo vocale tedesco con un programma dal titolo “Renderò grazie al Signore con tutto il cuore”. Nella proposta di Quartonal spiccano brani di Duruflé, Nees, Poulenc, Thompson e alcuni spiritual eseguiti in arrangiamenti contemporanei. Il Festival, intitolato al tenore Fausto Flammini, nasce dal «gusto della bellezza», attraverso la quale «si offre una testimonianza alta di fede», senza dimenticare che questo rinomato progetto musicale racchiude in sé un «risvolto sociale». «Si tratta infatti – conclude Ciccotti – di un genere di musica difficile e che per questo richiede che ci si unisca, che si lavori insieme». La necessaria collaborazione conduce spesso a stringere belle amicizie che ripagano in ultimo «la fatica di tanto lavoro».

23 maggio 2014

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