Buoninsegni «ad occhi aperti»

Il colore e il calore del bianco in versi. È il contenuto della terza raccolta di poesie pubblicata dalla scrittrice umbra di Andrea Monda

Anna Buoninsegni è poetessa di Gubbio. «Ad occhi aperti», terza raccolta di poesie, dopo «Itinera» (1992) e «La stanza di Anna» (1997) ha, anche a livello grafico, la forza del colore e del calore bianco che fuoriesce dai suoi versi come dalla pietra eburnea della città umbra. Sin dalla prima poesia (dalla prima foglia) il bianco domina la scena, anche come presenza-assenza: «Dalla prima foglia/ mi separa/ la memoria del cosmo/ un colore fu la condanna/ a morte del bianco?/ o fu dolore d’iride/ lo sforzo di farsi rosa?» Il bianco e la pietra ritornano quando la poetessa umbra scende più a sud per parlare di Sperlonga, «bianco respiro/d’agavi italiane/ Sperlonga roccia straniera..». È forse questa luce bianca che costringe Buoninsegni agli occhi aperti che danno il titolo alla raccolta, come lei stessa confida in una preghiera-auspicio: «Che io possa bruciare/ come brucia chi incontra la vita/ ad occhi aperti/ senza ordine preciso di cattura». In questo libro che sprizza «solare italianità», c’è spazio anche per il sorriso e l’ironia, come nelle poesie sulle case, quelle “abitate” e quelle della deserta e inquietante Filicudi. Ma c’è spazio, soprattutto, per un’apertura (gli occhi sono appunto “aperti”) al trascendente e al mistero. «Nome di mare Ventotene», scrive in una splendida lirica dedicata all’isola-penitenziario, «vento e catene/ stringono dolcemente/ la forma di piccolo animale […”> un immenso spazio-tempo/ pronto a levare l’ancora/ a perdersi nel buio/ nel corpo oceanico fondo/ a cui tutti i mari del mondo/ misteriosi si chiamano». Il mare come inquietudine, che spinge verso «desideri di pianura dolce», una delle liriche più intense, terminante nella semplice e disarmante ammissione: «E cosa fare di questa quiete [..”> in quell’andare sofferente/ che ti fa dire che sei nel mondo/ e sei fuori». Nella “stanza” della sua poesia, Anna Buoninsegni si confessa, si consegna come donna vera e sincera agli occhi aperti dei lettori. Chi ha avuto il piacere di conoscere di persona questa donna dolce e forte, può confermare l’esistenza di quel «dialogo serrato e coinvolgente» tra la persona e l’artefice di cui parla Mario Luzi nella splendida introduzione al volume, breve ma ricco, denso di poesia e vita.

Anna Buoninsegni, “Ad occhi aperti”, Crocetti editore, pp.102, 10 euro

16 ottobre 2005

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