Bruciano gli occhi? Problemi di vista tra luce e pc

L’illuminazione artificiale può influire sulla stanchezza oculare dei piccoli, e l’uso di apparecchi elettronici comporta maggiore propensione alla secchezza oculare. I consigli: visite specialistiche e interventi mirati di Angela Dassisti

“Mamma, mi bruciano gli occhi”: molto spesso i genitori sentono pronunciare dai propri figli frasi simili durante lo svolgimento dei compiti a casa, più raramente accade mentre sono davanti al televisore o fissano lo schermo di un computer. Poca voglia di studiare? Rappresenta sicuramente un modo efficace per sentirsi legittimati a fare delle pause; in molti casi non si tratta solo di stanchezza. Gli occhi rappresentano la nostra finestra sul mondo e ci forniscono innumerevoli e preziose informazioni per conoscere, imparare e svolgere attività quotidiane, come camminare o mangiare.

Con l’arrivo dell’autunno e la ripresa delle attività lavorative e scolastiche si trascorrono meno ore della giornata in luoghi aperti. Seduti alla scrivania o tra i banchi di scuola, si è esposti per molto tempo all’illuminazione artificiale che può influire sulla stanchezza oculare, poiché stressa le funzioni visive in condizioni non naturali. Inoltre, l’uso di apparecchi elettronici comporta tempi di fissazione dell’occhio sullo schermo più lunghi e maggiore propensione alla secchezza oculare.

Il bruciore degli occhi può avere innumerevoli cause; può presentarsi in seguito ad allergie respiratorie o da contatto, verificarsi in seguito ad affaticamento per stanchezza, erronea illuminazione dell’ambiente, patologie dell’occhio. Le funzioni visive, tuttavia, non si riducono solo alle capacità di mettere a fuoco o di vedere bene da lontano: molte delle operazioni che i nostri occhi fanno si effettuano in movimento, in un campo visivo affollato di stimoli colorati, sfondi, oggetti, parole.

Una riduzione del visus e difficoltà nel mettere a fuoco oggetti lontani o vicini rappresenta sicuramente un problema e implicano la presenza di bruciori; ma spesso in alcune persone, seppure non si rilevi alcuna patologia nella qualità visiva, si osserva una notevole fatica nell’eseguire alcuni movimenti. In alcuni individui in età scolare ma anche adulti, infatti, i movimenti oculari potrebbero essere poco funzionali. Si tratta di movimenti che coinvolgono entrambi gli occhi e che si attivano nell’inseguimento di oggetti in movimento e nella lettura, spostando gli occhi lungo le righe del foglio. Meglio identificati con il nome di movimenti saccadici, si tratta di spostamenti estremamente rapidi che si manifestano come dei veri e propri salti; mentre si guarda un oggetto in movimento o si scorre un testo, essi permettono di mantenere l’oggetto o la stringa di lettere nel campo visivo centrale.

Perché le lettere vengano decodificate e le parole lette, ad esempio, ai movimenti oculari seguono dei momenti di fissazione, delle pause nello scorrere dello sguardo che permettono di riconoscere la parola scritta. Più si diventa esperti nella lettura, meno spostamenti è necessario fare per leggere lo stesso testo. Talvolta, però, i movimenti oculari non sono così efficienti, rendendo faticoso il riconoscimento di oggetti in movimento, ma soprattutto rendendo notevolmente faticosa e poco accurata la lettura. Ci sono persone che riescono con molta fatica a convergere e a divergere lo sguardo e hanno la necessità di spostare immediatamente gli occhi dall’attività e stropicciarli, per eliminare la sensazione di fastidio.

Una difficoltà nel modulare i movimenti oculari, un faticoso inseguimento visivo, una scarsa capacità di convergere e divergere lo sguardo, potrebbero pertanto causare fastidi e bruciori ed essere aggravati da fattori attentivi, scarsa illuminazione dell’ambiente o pessima qualità grafica del testo.

Il consiglio è quello di eseguire delle visite mirate, non esclusivamente oculistiche, ma più in generale oftalmiche, che indaghino la funzionalità della muscolatura oculare, attraverso esami e tecniche specifiche per verificare le capacità di inseguimento, di spostamento dello sguardo nel campo visivo e di fissazione di un oggetto. Bambini che presentano una lettura lenta, adulti che provano fastidi nello spostamento dello sguardo, infatti, potrebbero soffrire di patologie legate alla muscolatura oculare. Spesso presenti nei disturbi dell’apprendimento, problemi di questo tipo causano lentezza e scarse capacità di lettura a discapito delle prestazioni scolastiche.

Generalmente il consiglio è quello di osservare la frequenza dei fastidi oculari, la loro intensità e quanto intervengano a sfavore delle attività quotidiane. Si suggerisce una visita oculistica e ortottica per valutare in modo approfondito le capacità visive, difetti retinici o del cristallino, ma anche problemi relativi allo spostamento dello sguardo legati alla funzionalità neuronale e muscolare.

In seguito a diagnosi specifica, infatti, è possibile procedere con interventi mirati, esercizi volti a allenare l’occhio e a migliorare le sue prestazioni. Si suggerisce inoltre di porre particolare attenzione all’ambiente, calibrando l’illuminazione della stanza, l’esposizione a schermi eccessivamente illuminati o tremolanti, la posizione della lavagna in classe e l’inclinatura del libro o del quaderno. L’esercizio quotidiano e piccoli accorgimenti ergonomici e ambientali, infatti, promuovono risultati più veloci e duraturi.

11 ottobre 2012

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