Bosnia e Abruzzo: ecco l’estate solidale

Il Paese balcanico e la regione terremotata sono due mete delle proposte rivolte per i prossimi mesi alle parrocchie romane. Ragazzi di altre diocesi faranno volontariato nei centri Caritas di Alberto Colaiacomo

La Bosnia e il piccolo paese di Lucoli in Abruzzo, senza dimenticare le cinque mense, l’ostello alla Stazione Termini, le case di accoglienza, lo stabilimento balneare L’Arca a Ostia e gli altri centri della Caritas diocesana. Anche quest’anno la solidarietà della Chiesa di Roma durante i mesi estivi riguarderà persone di ogni età e varcherà tutti i confini, non solo quelli geografici. È quanto emerge dalle proposte che l’ufficio diocesano per l’animazione della carità rivolge alle parrocchie per i mesi estivi: campi di formazione al servizio per adolescenti, progetti di solidarietà internazionale con percorsi di formazione ed esperienze all’estero e periodi di volontariato in Abruzzo tra le popolazioni colpite dal terremoto.

I primi ad iniziare saranno i ragazzi tra i 16 ed i 19 anni che, con il progetto “Ricomincio da te…”, saranno impegnati in campi settimanali di formazione e servizio a partire dal 13 giugno. «I campi – spiega Gianni Pizzuti, coordinatore dei volontari Caritas – propongono un’esperienza che aiuta i ragazzi ad entrare in contatto con realtà a loro sconosciute o lontane, permettendo di scoprirne e apprezzarne il valore». Oltre a svolgere l’esperienza di volontariato, infatti, i partecipanti avranno la possibilità di approfondire tematiche specifiche attraverso la presenza di esperti coinvolti direttamente nelle diverse problematiche: immigrazione, disabilità, povertà, Aids, tossicodipendenze, problemi della terza età. L’attività per i ragazzi è dalle 9 alle 18, prima come servizio alle mense e, successivamente, in incontri di formazione.

Anche per quest’anno, inoltre, il terzo dopo il tragico sisma del 2009, la Caritas propone “Estate in Abruzzo”: la possibilità di settimane di servizio affiancando la comunità locale nell’opera di promozione umana. Animazione con i bambini, ascolto, accompagnamento agli anziani e piccoli lavori manuali: saranno questi i compiti che attendono i volontari. L’iniziativa, che in passato ha visto oltre 400 persone, soprattutto giovani, accorse dalle parrocchie romane, è promossa dal Settore Educazione alla pace e alla mondialità (Sepm). «Abbiamo scelto di essere presenti anche quest’anno – spiega Oliviero Bettinelli, responsabile del Sepm – per accompagnare quelle realtà che operano per la ricostruzione, non solo delle case ma anche delle comunità. Saremo quindi ancora accanto alla gente, per metterci a servizio e vivere nella condivisione». Esperienze di solidarietà che, per alcuni gruppi parrocchiali e di scout, saranno abbinate a percorsi di spiritualità, trasformando il volontariato in un vero e proprio campo scuola.

Sempre il Sepm propone (ultimi giorni per le iscrizioni) il progetto “Orizzonti e Confini”, un percorso di solidarietà internazionale che approfondisce i temi della pace e della mondialità. Attraverso un corso di formazione a Roma e un’esperienza sul campo, in contesti internazionali in cui opera la Caritas di Roma, il corso vuole fornire i contenuti, gli strumenti e le riflessioni di carattere pastorale e metodologico per conoscere le situazioni di crisi e favorire la presa di coscienza delle cause e delle conseguenze. Accanto alle esperienze dei volontari romani, come ogni anno, saranno molti i giovani delle altre diocesi che svolgeranno un periodo di volontariato nei centri della Caritas di Roma. Molti di loro, abbinando il servizio a momenti di spiritualità, verranno accolti nelle foresterie della Cittadella della carità – Santa Giacinta a Ponte Casilino e nelle parrocchie.

6 giugno 2011

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