Bloccati gli opuscoli “gender” per le scuole

Lo stop con una circolare del Ministro per l’Istruzione. L’iniziativa, contro la quale era intervenuto anche Roma Sette, aveva suscitato la protesta delle associazioni delle famiglie di R. S.

Bloccata la diffusione nelle classi degli opuscoli “Educare alla diversità a scuola”, realizzati dall’Istituto Beck su mandato dell’Unar. Lo ha comunicato venerdì il direttore generale del Dipartimento per l’Istruzione del Ministero Istruzione, Università e Ricerca, Giovanna Boda, incontrando il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (Fonags). È stata una circolare a fermare l’iniziativa dell’ Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito in senso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: iniziativa contro la quale era intervenuto nelle scorse settimane anche Roma Sette.

Al Ministero, ha spiegato ancora Boda, è stata inviata una lettera ufficiale di scuse dall’Unar per aver portato avanti il progetto senza condividerlo con il Ministero, come denunciato tempo fa dal sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi.

La diffusione degli opuscoli – costati ai contribuenti oltre 24.000 euro – aveva provocato la protesta delle associazioni dei genitori, a motivo dei contenuti ispirati all’ideologia gender. Nelle scorse settimane, alla Camera, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sesa Amici, rispondendo a un’interpellanza del deputato di Per l’Italia, Gian Luigi Gigli, aveva del resto ricordato che la diffusione degli opuscoli si collocava «nell’ambito» delle azioni previste dalla Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, concordata dall’Unar con 29 associazioni Lgbt, senza il coinvolgimento del Forum nazionale delle associazioni familiari, che rappresenta oltre tre milioni di famiglie italiane, e di altre associazioni di genitori.

«Siamo soddisfatti del risultato ottenuto ma non ci fermiamo qui», ha commentato il coordinatore del Fonags, Roberto Gontero, che si prepara ad incontrare il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il prossimo 23 aprile. «Chiederemo al ministro di emanare una circolare che renda obbligatorio, per le scuole, ottenere il consenso scritto dei genitori in merito alla partecipazione dei propri figli a iniziative su temi sensibili come la sessualità, l’omosessualità e la lotta alla discriminazione».

7 aprile 2014

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