Beato Angelico, “teologo” di soavità estetica e mistica

La tomba del grande artista a Santa Maria sopra Minerva

I grandi artisti hanno scritto la storia di Roma, ne hanno tratteggiato la fisionomia, hanno reso eloquenti i suoi monumenti con la bellezza dei loro dipinti, delle architetture, delle statue: opere per lo più di carattere sacro, commissionate per le tante chiese e basiliche della città santa. La basilica domenicana di Santa Maria sopra Minerva ci offre una sintesi del primo Rinascimento a Roma.
Intorno al corpo di Santa Caterina possiamo ammirare alcuni capolavori: tra tutti il Risorto marmoreo di Michelangelo e gli affreschi nella cappella di San Tommaso d’Aquino, affrescata da Filippino Lippi. Ma non tutti sanno che in questa basilica c’è la tomba del Beato Angelico, colui che fece teologia dipingendo la bellezza, che mostrò la luce del Risorto nelle creature da lui redente. La Chiesa ha beatificato Fra’ Giovanni da Fiesole nell’82 ma la “vox populi” l’aveva sempre considerato santo basandosi sulla soavità mistica dei suoi dipinti. La leggenda vuole che al momento della sua morte nel convento romano, il 18 febbraio del 1455, sulla guancia di tutti gli angeli da lui dipinti sia scesa una lacrima.

19 febbraio 2006

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