Bambino Gesù, in barca a vela contro i pregiudizi

Partono da Livorno su Nave Italia 15 piccoli dell’ospedale pediatrico affetti da epilessia. Con loro un’equipe medica e infermieristica. L’obiettivo: mettersi alla prova e guadagnare fiducia in se stessi di R. S.

Parte oggi, martedì 2 luglio, dal porto di Livorno con Nave Italia, il più grande brigantino a vela del mondo, il secondo equipaggio dell’Ospedale Bambino Gesù formato da piccoli pazienti affetti da epilessia, insieme a un’equipe medica e infermieristica. Un’iniziativa nata dall’ospedale pediatrico e dalla Fondazione Tender to Nave Italia onlus (creata dallo Yacht Club Italiano e dalla Marina Militare), che nel suo terzo anno raddoppia, portando a due gli equipaggi alla conquista dell’indipendenza. Il primo era partito lo scorso 12 giugno da Civitavecchia, destinazione Palau, con 14 piccoli affetti da malattie metaboliche, un gruppo ben definito delle malattie rare che comprende numerose patologie genetiche causate da difetti biochimici.

Quella in partenza da Livorno dunque è la seconda nave, con a bordo 15 ragazzi affetti da una malattia che «si porta dietro ancora tanti pregiudizi», spiegano dall’ospedale. «Solo nel ‘900 l’epilessia è stata accettata come patologia di natura neurologica e non mentale – spiega Federico Vigevano, direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Bambino Gesù, a bordo con i ragazzi -. Tuttavia, ancora oggi, rimane una malattia nei confronti della quale si nutrono forti pregiudizi. Spesso chi ne è colpito soffre maggiormente per l’esclusione e l’emarginazione sociale a scuola, al lavoro, piuttosto che per la malattia stessa».

Nasce proprio da qui l’esperienza di Nave Italia: dal desiderio di offrire ai ragazzi esperienze che gli consentano di misurarsi con le proprie capacità, di «mettersi alla prova in un ambiente, quello della vita di bordo, in cui possono guadagnare fiducia in se stessi lontani da pregiudizi e da limitazioni ingiustificate», sottolinea Vigevano. Strade privilegiate per l’aumento dell’autostima e per «l’acquisizione di quel grado di indipendenza tanto importante in vista della vita adulta». Alzarsi, preparare la colazione, rifare le cabine letto e pulire le stoviglie, per ritrovarsi poi tutti sul ponte a studiare il fitto programma della giornata in mare. Per i ragazzi a bordo di Nave Italia passa di qui la conquista dell’indipendenza, lontano, spesso per la prima volta, dalle attenzioni della famiglia. In una grande avventura, che si concluderà a La Spezia il 6 luglio.

2 luglio 2013

Potrebbe piacerti anche