Bambino Gesù, guida ai regali sicuri

L’ospedale pediatrico presenta un vademecum per aiutare genitori e parenti a scegliere un dono che non possa nuocere ai più piccoli di Giu. Roc.

Controllare la presenza del marchio che garantisce la conformità del giocattolo alla normative comunitarie. Evitare i giochi alimentati da corrente elettrica e preferire quelli a batteria. Rispettare la fascia d’età indicata sulle confezioni. Fare attenzione ai materiali utilizzati. Questi sono solo alcuni dei consigli che l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha raccolto nella guida “Tutelare l’incolumità fisica del bambino”, per aiutare genitori e parenti a scegliere un regalo di Natale che non possa nuocere ai più piccoli. Perché sono sempre numerosi, purtroppo, i bimbi vittime di incidenti dovuti al malfunzionamento di bambole e macchinine.

L’ospedale non è nuovo a iniziative del genere. E i risultati positivi si vedono. Per il secondo anno consecutivo il Pronto Soccorso del Bambino Gesù, infatti, ha fatto registrare un leggero decremento del numero totale degli accessi e una corrispondente diminuzione del numero di incidenti avvenuti tra le pareti di casa, in larga parte causati durante il gioco: dalla metà di novembre 2008 al 7 gennaio 2009, 3,7% su 8.510 bambini a fronte del 3,9% su 8.945 registrato tra la metà di novembre 2007 al 7 gennaio 2008. Per il 6,1% dei pazienti sottoposti alle cure in Pronto Soccorso per incidenti tra le mura domestiche è stato necessario il ricovero a causa della gravità della situazione (l’anno precedente era l’8,8%). Tra le cause più frequenti: inalazione di piccoli componenti, ferite causate da giocattoli ridotti in pezzi e reazioni allergiche ai suoi materiali.

Per andare incontro all’esigenza di sicurezza dei genitori non bisogna, però, trascurare i desideri del bambino. Per aiutare le mamme e i papà a scegliere il regalo perfetto, ecco il vademecum “Dono a misura di bambino”. Tra i suggerimenti dell’ospedale Bambino Gesù: tenere conto dell’età del bambino, non farsi condizionare troppo dalla moda e, soprattutto, scegliere un gioco che preveda l’intervento attivo del piccolo, in modo da sviluppare creatività e fantasia.

14 dicembre 2009

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