Aspettando Mozart

Balletto e melodramma al Teatro dell’Opera, nell’anno del duecentocinquantesimo compleanno del musicista austriaco di Ilaria Anselmi
Le pagine web del Teatro dell’Opera
Il sito della “festa di compleanno” di Mozart

Sarà una festa di ben 626 “K” tra opere, serenate, divertimenti, concerti e sonate dal 27 gennaio 2006, duecentocinquantesimo compleanno del prodigioso Wolfgang Amadeus Mozart imperituro musicista bambino. Ma il Teatro dell’Opera di Roma ha giocato d’anticipo, aprendo il suo ultimo scorcio di stagione autunnale con “Le Nozze di Figaro”, omaggio al genio mozartiano nel suo più riuscito connubio artistico, quello con l’abate librettista Lorenzo da Ponte. E aspettando il nuovo cartellone, mentre il Sovrintendente Francesco Ernani fa i conti con i tagli della Finanziaria al Fondo Unico dello Spettacolo, e dà una sforbiciata anche al cartellone, il direttore artistico Mauro Trombetta pensa all’anno ancora in corso.

È appena andato in scena il wagneriano “Oro del Reno” in un inedito allestimento multimediale di Pier’Alli; a seguire dal 3 al 10 novembre il balletto “Cenerentola” su musica di Sergej Prokof’ev, in una nuova produzione firmata nei costumi da Franca Squarciapino, con scene di Ezio Friggerlo, per la coreografia di Carla Fracci. Poi “Sonnambula” di Bellini, spettacolo proveniente da Parma con la regia di Maestrini e la direzione di Bruno Campanella; infine chiusura di stagione con un tipico balletto natalizio, il fiabesco “Schiaccianoci” su musiche di Chajkovsky.
In gennaio si torna a Mozart: apertura di gala con Don Giovanni, regia di Franco Zeffirelli, poi il grande repertorio lirico (Rigoletto, Maria Stuarda) e poi ancora Mozart, che non stanca mai, trasferendosi anche al Teatro Nazionale completamente rinnovato nei locali, in poltrone e décor per invogliare la gente ad andare a teatro, soffermandosi piacevolmente anche nel foyer.

Qual è il segno distintivo della programmazione dell’Opera di Roma? Su cosa scommette oggi il Teatro? Risponde il maestro Trombetta: «È riduttivo puntare su una sola cosa, meglio mantenere diversi obiettivi: l’incremento della produttività del teatro – attualmente sono 250 le recite annuali, ripartite fra Costanzi, Nazionale, altre sedi romane e trasferte in tutta Italia; la varietà di proposte (dal teatro di tradizione italiano con i fondali dipinti, alla moderna scenografie costruita, alla multimedialità come risposta innovativa); la presenza costante del corpo di ballo, con i grandi classici (Cenerentola, Lago dei Cigni, Bella Addormentata, Giselle, Sylphide, Corsaro, Gitana) accanto alle nuove coreografie». E il direttore artistico della Fondazione Lirica regala un’anticipazione: tra gennaio e febbraio, un festival di danza dedicato al compositore russo Dmitri Shostakovich, l’altro anniversario che segna il 2006 (100 anni dalla nascita), con cinque moderni balletti che per genere e stile si avvicinano all’altro grande filone musicale del Novecento, la musica da film.

28 ottobre 2005

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