“ArteScienza”: la creatività incontra i numeri in un Festival biennale

Installazioni sonore d’arte, rassegne cinematografiche, mostre e altro ancora all’Acquario Romano e al Goethe Institut di Enrica Patrone

Una équipe di scienziati e musicisti che collaborano stabilmente agli stessi progetti: sin dalla fondazione, nel 1988, il Crm (Centro ricerche musicali) di Laura Bianchini e Michelangelo Lupone si è distinto in campo internazionale per questa inedita caratteristica, come Centro per la ricerca musicale all’avanguardia in Europa. Accanto all’ormai tradizionale festival di maggio MusicaScienza, momento di verifica, di diffusione e di incentivo per la cultura e l’espressione artistica contemporanea, il Crm organizza proprio in questi giorni per la seconda volta la biennale ArteScienza, dedicata all’arte contemporanea (suoni visioni e costruzioni architettoniche) e alle applicazioni scientifiche che la sorreggono, d’intesa con il Goethe-Institut Rom, lo ZKM (Zentrum für Kunst und Medietechnologie) di Karlsruhe, con l’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, la Casa dell’Architettura e quella del Cinema.

Lo Spazio deformato è il titolo emblematico scelto quest’anno per definire un preciso intento programmatico: la realtà spazio/tempo come fenomeno ed esplicazione della percezione umana. Un percorso trasversale tra i più variegati ambiti disciplinari dove artisti, musicisti, architetti, filosofi e scienziati, provenienti da prestigiosi centri di ricerca e istituti internazionali, presentano le proprie opere o teorie che permettono di scoprire le molteplici innovazioni scientifiche attualmente applicate alla musica, alle arti visive, al teatro, alla letteratura; di sperimentare in un rapporto interattivo con lo spettatore le nuove forme di fruizione artistica.

Inaugurato il 18 maggio all’Acquario Romano di piazza Fanti con la sezione di architetture “Lo spazio in movimento” – dedicata ad ambienti virtuali, installazioni multimediali interattive, architetture digitali – che rimarrà aperta sino all’11 giugno, il Festival propone un aggiornato e significativo panorama internazionale sui rapporti tra creatività e nuove tecnologie, nelle arti visive, nella musica, nel design e nell’architettura. Il visitatore può così interagire con alcune tra le più interessanti opere multimediali della contemporaneità. La mostra “Lo spazio digitale dell’Architettura italiana” della Casa dell’Architettura e dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, curata da Maurizio Unali, presenterà opere in “rete”: idee, progetti, video, scuole, incontri con architetti italiani, tra cui Carmen Andriani, Massimiliano Fuksas, Franco Purini, Livio Sacchi, Antonino Saggio.

L’architettura sposa la musica nelle installazioni–concerto in programma dal 25 maggio al 15 giugno nei giardini del Goethe-Institut Rom di via Savoia. La diffusione del suono viene qui effettuata attraverso sistemi multifonici progettati e realizzati dal Crm negli anni ‘90: planofoni, altoparlanti, olofoni e sistemi informatici per la sintesi, l’analisi e l’elaborazione del suono in tempo reale e differito. Gli olofoni (particolari proiettori di suono di forma parabolica) permettono ad esempio una distribuzione direzionata e molto dettagliata del suono anche in luoghi aperti; le luci e la disposizione di queste particolari “sculture musicali” realizzano una scenografia funzionale, sia visiva che sonora. In questa sezione del festival lo spettatore/fruitore non dovrà solo assistere, ma essere protagonista, partecipando con la propria personalità percettiva e carica emozionale, di eventi e iniziative destinate a creare un approccio originale all’esperienza artistica.

Altre “Installazioni sonore d’arte” sono proposte dal Crm dal 31 maggio al 4 giugno alla Casina del Cardinal Bessarione nella sezione “Il Teatro dell’Ascolto”: sono opere che integrano la musica agli strumenti di diffusione del suono, allo spazio scenico e d’ascolto. L’interazione costante tra il linguaggio musicale e quello scientifico-tecnologico è stata ottenuta sperimentando sistemi compositivi e algoritmi specificamente progettati per le esigenze dell’espressione musicale contemporanea. L’attività del Crm si è così applicata con successo alla composizione, la produzione e la diffusione di opere musicali, la formazione e la didattica, l’informatica musicale, l’acustica e la psicoacustica, tanto che dal 1990 il Centro è ufficialmente riconosciuto dal ministero dell’università e della ricerca scientifica e nel ‘92 ha ottenuto l’alto riconoscimento della Japan Foundation per i contributi di avanzamento nell’ambito della ricerca musicale e scientifica.

Fra i prossimi appuntamenti con ArteScienza/Spazio deformato segnaliamo anche: “Cinefuturo, L’immaginario cinematografico dopo il film” (dal 28 al 30 maggio alla Casa del Cinema di Villa Borghese), una rassegna, che dimostra quanto l’arte cinematografica, grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi linguaggi espressivi, sia radicalmente cambiata negli ultimi anni; la masterclass “Formazione e deformazione dello spazio acustico e visivo” (dal 29 maggio al 3 giugno – Goethe Institut Rom – Auditorium) rivolta a compositori, ricercatori, studenti di conservatorio e universitari; e il convegno “Spazio deformato” (8-9 giugno al Goethe-Institut Rom – Auditorium), che accoglie i contributi di esperti delle diverse discipline: matematica, fisica, arti della visione, architettura, musica, filosofia, che discuteranno con il pubblico in una successiva tavola rotonda, delle diverse visioni/percezioni dello spazio e delle sue possibili metafore.

19 maggio 2006

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