Arnolfo di Cambio e la statua di San Pietro

di Marco Frisina

All’inizio della navata della basilica vaticana, lì dove si apre l’enorme transetto, il beato Pio IX volle sistemare nel 1871 l’antica statua di bronzo di San Pietro. Quest’opera era un tempo nel monastero di San Martino adiacente l’antica basilica e ora distrutto; in questo luogo anticamente venivano ordinati i presbiteri e venivano consacrati i cardinali. Da qui la statua fu spostata più volte fino all’odierna sistemazione. L’attribuzione ad Arnolfo di Cambio, il celebre scultore del tardo Duecento romano, sembra ormai certa anche se rimangono dubbi da parte di chi la vorrebbe addirittura opera della tarda antichità raffigurante un filosofo e che poi fu riadattata come immagine dell’Apostolo. Nelle Grotte Vaticane c’è infatti un’altra statua in marmo simile a questa che presenta proprio le caratteristiche descritte in precedenza. La statua arnolfiana di bronzo è sempre stata venerata dai pellegrini, come testimonia la consunzione dei piedi resi ormai quasi completamente levigati dall’omaggio dei devoti. Questa statua è un’icona preziosa della fede cristiana millenaria ed è una delle testimonianze più antiche e belle della Chiesa di Roma. L’osservazione attenta dei suoi particolari svela l’arte straordinaria di Arnolfo e il suo amore per l’arte romana da cui traeva ispirazione; ammiriamo anche noi devotamente, come gli antichi pellegrini, quest’opera d’arte e di fede.

27 giugno 2010

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