Anno della fede, apertura nel segno del Concilio

Illustrata la celebrazione che il Papa presiederà l’11 ottobre alle 10 in San Pietro, con la consegna dei messaggi conciliari. Tra i destinatari Tommaso Spinelli, collaboratore dell’Ufficio diocesano per il catecumenato di R. S.

Una celebrazione piena di «segni che evocano il Concilio». Così l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, ha descritto stamane, 9 ottobre, in Vaticano i vari momenti della celebrazione di inaugurazione dell’Anno della fede, presieduta dal Papa, che si terrà giovedì 11 ottobre, alle ore 10, in piazza San Pietro. Il primo di questi momenti consisterà nella lettura di brani delle quattro costituzioni conciliari (“Sacrosanctum concilium”, “Lumen gentium”, “Dei verbum” e “Gaudium et spes”), testi, ha detto monsignor Fisichella, «che hanno segnato i lavori del Concilio e il rinnovamento nella vita della Chiesa». Sarà poi ripetuta «la lunga processione che nell’immaginario collettivo riporta al 12 ottobre del 1962», con tutti i padri sinodali e i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, insieme ai 14 padri conciliari che sono riusciti «nonostante l’età» a giungere a Roma, sul totale dei 70 padri conciliari viventi. “Tra di loro – ha notato l’arcivescovo – ce ne sono alcuni che hanno addirittura 102 anni, mentre la maggioranza supera i 90 anni e il più giovane è il cardinale Arinze che ha 80 anni». Altro segno, ha proseguito, sarà «l’intronizzazione della Parola di Dio con lo stesso Evangeliario e leggio di 50 anni fa».

Ancora, «come a chiusura del Concilio Paolo VI consegnò dei messaggi al popolo di Dio, quegli stessi messaggi saranno consegnati da papa Benedetto XVI a diverse categorie di persone, al termine della celebrazione eucaristica», ha continuato monsignor Fisichella illustrando ai giornalisti l’apertura dell’Anno della fede. I Messaggi conciliari saranno consegnati a personalità di tutto il mondo divise per categorie: ai governanti (tramite il decano del corpo diplomatico presso la Santa Sede); agli uomini di scienza e di pensiero (tra cui l’italiana Fabiola Gianotti, del Cern); agli artisti (tra cui lo scultore Arnaldo Pomodoro e il regista Ermanno Olmi); alle donne (tra cui Annalisa Minetti, cantante e sportiva); ai lavoratori (tra cui Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl); ai poveri, ammalati e sofferenti (tra cui tre italiani dell’Unitalsi, Croce rossa e vittime della strada); ai giovani (uno per continente); ai catechisti (tra cui Tommaso Spinell, collaboratore dell’Ufficio diocesano per il catecumenato, giovane uditore al Sinodo). «Come si nota – ha sottolineato l’arcivescovo -, si mescolano personalità conosciute con credenti di tutto il mondo che rappresentano situazioni emblematiche dell’impegno della fede, ma questa è la Chiesa a cui ci indirizziamo come al tempo del Concilio. Passano gli anni, ma la forza del Vaticano II permane con la sua carica di desiderio perché al mondo intero possa giungere il Vangelo di Cristo. Lo facciamo con l’intento di offrire ai cristiani un motivo ulteriore per sentirsi parte di una Chiesa che non conosce confini e che ogni giorno rinnova la sua fede nel Signore con un impegno di vita paradossale per lo stile che siamo chiamati ad assumere».

Il segretario del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione monsignor José Arenas ha ricordato poi che nello stesso giorno dell’11 ottobre in tutto il mondo, nelle cattedrali, chiese e parrocchie si raccomanda la celebrazione di una Messa per l’apertura ufficiale dell’Anno della fede.

Tra le altre novità che segnano l’apertura del Sinodo e l’avvio di questo anno dedicato al tema della trasmissione della fede, nell’incontro stampa di stamane in Vaticano monsignor Fisichella ha citato quella dello speaker in lingua araba alle udienze generali del mercoledì. «Oltre agli speakers abituali nelle diverse lingue – ha affermato – ve ne sarà uno di lingua araba che pronuncerà anche una breve sintesi della catechesi del Papa. Questa decisione – ha aggiunto – si colloca in continuità col recente viaggio del Papa in Libano e con la pubblicazione dell’esortazione postsinodale Ecclesia in Medio Oriente». Secondo monsignor Fisichella, inoltre, con questo gesto il Papa intende manifestare «il suo incessante interesse e la vicinanza ed appoggio ai cristiani del Medio Oriente».

9 ottobre 2012

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