Al via con un triduo l’Anno Paolino

Sabato 28, alle 18, il Papa presiederà i vespri a San Paolo. Il 26 una liturgia ecumenica. Iniziative nell mondo per il bimillenario dell’Apostolo delle genti di Mariaelena Finessi

Il tradizionale triduo petro-paolino, che i monaci benedettini dell’Abbazia di San Paolo fuori le mura celebrano ogni anno nell’omonima basilica in occasione della solennità dei due Santi Apostoli, patroni di Roma, questa volta avrà una speciale connotazione ecumenica. Un carattere dovuto alla partecipazione di tutte le comunità cristiane della diocesi ai vespri del 26 giugno (ore 17.30). Saranno presieduti dall’abate, padre Edmund Power, come la celebrazione del giorno successivo, che vedrà la professione monastica del benedettino messicano con Diego Rebeles Nava. Sabato 28 giugno, alle ore 18, Benedetto XVI presiederà i vespri pontificali inaugurando in questo modo l’Anno paolino. Domenica 29, alle ore 10.30, l’arciprete, cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, celebrerà una Messa solenne, a cui seguirà in serata (ore 20) la processione della Catena di San Paolo. La preziosa reliquia che, da quel momento, sarà esposta in modo permanente alla venerazione dei fedeli presso il sepolcro dell’Apostolo. Momenti di preghiera ma anche di grande musica, con il concerto del 30 giugno (ore 20.30), l’Oratorio di Haydn, «La Creazione», diretto dal maestro Lorin Maazel.

E mentre Roma si prepara alle celebrazioni per il bimillenario della nascita di Saulo di Tarso, altre realtà ecclesiali organizzano eventi e incontri. Così la Chiesa di Hong Kong si appresta a vivere l’anno giubilare con un programma di formazione biblica e un pellegrinaggio in Asia Minore. E così pure Tarragona, con una tre giorni di dibattiti (dal 19 al 21 giugno) sulla figura dell’Apostolo. Questo perché, stando alle parole dell’arcivescovo Jaume Pujol Balcells, promotore della conferenza internazionale, la città spagnola considera la conversione di Paolo «un fatto storico altamente probabile». Ospitato dalla città catalana, il meeting intende aprire nuove strade all’investigazione storica e scientifica sul viaggio apostolico di San Paolo in Spagna e sullo sviluppo della comunità cristiana più antica della penisola iberica. A Casa Damaris, il centro di studi ecumenici dei Padri domenicani di Megara, in Grecia, il programma delle iniziative prevede corsi sulla raffigurazione iconografica bizantina dell’Apostolo.

In tutto il mondo, comunque, l’attesa è la stessa, dalla Bielorussia al Rio delle Amazzoni: «Paolo – come ha detto il cardinale Cordero Lanza di Montezemolo in un recente incontro con la stampa -, con oltre 16mila chilometri all’attivo, percorsi al fine di incontrare gli uomini ai quali comunicare il messaggio del Cristo Risorto, è stato il primo cittadino globalizzato». Infine, una curiosità: per il 2009 la festa liturgica della Conversione di San Paolo, che cade il 25 gennaio, rischiava di non essere celebrata perché coincidente, quel giorno, con la III Domenica «per annum». Sennonché la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha emesso un decreto affinché «in maniera straordinaria» quel giorno «si possa celebrare nelle singole chiese una Messa secondo il formulario Conversione di San Paolo Apostolo». La modifica trova ragione nella straordinarietà di Paolo, colui «che – com’è scritto nell’atto – fu annunciatore della verità di Cristo al mondo intero» e che «dopo essere stato persecutore» si adoperò con ogni mezzo «per l’unità e la concordia di tutti i cristiani».

25 giugno 2008

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