Al Torrino gemellaggio con Betlemme

Da un pellegrinaggio in Terra Santa l’iniziativa di solidarietà portata avanti dalla parrocchia di Santa Maria Stella dell’evangelizzazione a favore del Caritas Baby Hospital di Federica Cifelli

Sono partiti. Hanno visto con i loro occhi. E una volta tornati a casa, hanno sentito il bisogno di fare qualcosa. È nato così il gemellaggio tra la parrocchia di Santa Maria Stella dell’evangelizzazione, al Torrino, e il Caritas Baby Hospital di Betlemme: da un pellegrinaggio che nel mese di marzo ha portato in Terra Santa un gruppo di catechisti, accompagnati dal parroco don Francesco De Franco, che proprio in quei luoghi svolge anche servizio come guida dell’Opera romana pellegrinaggi. «In tutti i viaggi che accompagno – racconta – organizzo sempre una visita al Caritas Baby Hospital, l’unico ospedale pediatrico di tutta la Palestina, che nel maggio scorso ha accolto anche Benedetto XVI. E così ho fatto con i miei catechisti».

Al ritorno poi sono stati proprio loro a coinvolgere la Caritas nell’intenzione di sostenere in qualche modo la struttura, guidata da molti anni dalle suore francescane elisabettine. «La Caritas parrocchiale ha sposato in pieno l’iniziativa, quindi – riferisce il parroco – abbiamo ricontattato suor Donatella, la religiosa che ci ha accompagnato nella nostra visita, per chiedere come avremmo potuto renderci utili, e lei ci ha detto che in questo momento l’ospedale ha bisogno di una culla termica per il reparto di neonatologia. Costo: 6mila euro».

Detto, fatto. La comunità parrocchiale si è attivata in una raccolta straordinaria di offerte e nel giro di poche settimane sono stati consegnati nelle mani di don Francesco e dei volontari Caritas circa 13mila euro. «Abbiamo scelto questa modalità perché volevamo che ogni donazione fosse pensata, voluta – continua don Francesco -. Durante le Messe della domenica abbiamo distribuito le buste, e ogni giorno con i volontari abbiamo accolto quanti venivano a riconsegnarle piene. Così tanti da permetterci di “doppiare” il nostro obiettivo iniziale e regalare all’ospedale pediatrico di Betlemme non una ma due culle termiche».

A consegnare i fondi raccolti saranno proprio i volontari della Caritas parrocchiale, che mercoledì partiranno insieme al parroco per un nuovo pellegrinaggio, fino al 18 novembre. «L’appuntamento con suor Donatella è per martedì 17. In realtà però speriamo che sia solo l’inizio e non la conclusione del progetto. Ci piacerebbe infatti già dalla prossima estate poter mandare qualcuno dei nostri volontari a fare un’esperienza di servizio al Baby Hospital».

La struttura, nata nel 1952 su iniziativa del religioso svizzero Ernst Schnydrig e sostenuta da oltre quarant’anni dall’associazione Aiuto Bambini Betlemme, con la sua scuola per infermiere, è l’unica fonte garantita di assistenza medica per i circa 500mila bambini che vivono nei territori palestinesi. A loro offre 82 posti letto nei due reparti di pediatria e in quello di neonatologia, oltre all’ambulatorio, curando ogni anno oltre 30mila piccoli. Le prime vittime del conflitto israelo-palestinese, con patologie quasi sempre legate alla povertà. «Per loro il nostro ospedale – spiegano all’associazione Aiuto Bambini Betlemme – resta un’oasi di pace e di serenità». E spesso anche per le loro mamme, alle quali l’associazione consente di essere presenti in reparto 24 ore su 24, grazie alla disponibilità di 45 posti letto riservati, «dando un contributo attivo alla cura dei figli» e nello stesso tempo usufruendo dell’attività di consultorio che la struttura offre. Sul doppio binario dell’ascolto e della prevenzione.

11 novembre 2009

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