Al Teatro Argentina il Premio Buon Samaritano e il musical su san Camillo

Il 21 giugno XVII edizione del riconoscimento alle eccellenze nel mondo sanitario e del volontariato. Tra i premiati, Maurizio Pompili, responsabile del servizio prevenzione suicidio del Sant’Andrea di R. S.

Il Premio Buon samaritano compie 17 anni, e già dallo scorso anno si è spostato dal teatro della parrocchia della Natività, dove è nato storicamente grazie all’intuizione del vescovo allora incaricato per la pastorale sanitaria nella diocesi di Roma Armando Brambilla, a uno dei teatri più importanti della Capitale: l’Argentina, nel cuore della città. L’appuntamento, organizzato quest’anno in collaborazione con i Camilliani che festeggiano il IV centenario della morte del fondatore, è fissato per sabato 21 giugno alle 20.

Il riconoscimento, spiega monsignor Andrea Manto, direttore del Centro diocesano per la pastorale sanitaria, «vuole sottolineare l’importanza del servizio agli ammalati e, nella felice ricorrenza del IV centenario della nascita al cielo di san Camillo de Lellis, vuole ricordare la sua dedizione instancabile al bene integrale della persona, attraverso la cura del corpo e il sostegno dello spirito».

Al centro dell’attenzione, come sempre, le eccellenze del mondo sanitario e del volontariato, mutuate sull’esempio dell’ideale evangelico del samaritano. Storie quotidiane di servizio e di dedizione, come quella di Maurizio Pompili, responsabile del servizio per la prevenzione del suicidio del Policlinico Sant’Andrea, che riceverà il premio insieme ai responsabili della Fondazioni Gigi Ghirotti, promotrice della Giornata nazionale del sollievo, con attività di sensibilizzazione e ricerca sulle cure palliative e sull’umanizzazione dell’assistenza ospedaliera. Ancora, riceverà il riconoscimento anche Mariarosa Martellini, infermiera professionale, responsabile del servizio di guida all’assistenza sanitaria per stranieri presso l’azienda ospedaliera “San Giovanni Addolorata di Roma”, che svolge in particolare attività di sostegno alle giovani mamme migranti e ai loro bambini, prevenendo il ricorso all’aborto.

«In questa edizione del premio – aggiunge monsignor Manto, che consegnerà il riconoscimento insieme al neo eletto Superiore generale dei Camilliani – l’anniversario della morte di San Camillo de Lellis ci spinge ad esaltare la sua straordinaria figura di santo della carità e patrono dei malati e degli operatori sanitari, modello di vita da indicare ai premiati e, attraverso di loro, a tutto il mondo sanitario della Capitale. San Camillo, in diversi ospedali della Roma del Seicento, ha testimoniato concretamente il Vangelo e ha idealmente consegnato a tutti gli operatori sanitari il suo famoso insegnamento: “Più cuore in quelle mani”». Proprio alla sua figura è dedicato il musical “Camillo soldato di Dio”, che verrà proposto alle 20.30, al termine della premiazione. Lo spettacolo, prodotto dalla compagnia “Cambioscena” di Predappio con musiche, regia e testi di Renato Billi, ambientato nel XVI secolo, racconta la storia del santo patrono dei malati, degli infermieri e degli ospedali. Prima sbandato e rude soldato di ventura, poi tenero e umile servitore dei malati, Camillo, nonostante la sua scarsa cultura, introdurrà importanti innovazioni nell’assistenza sanitaria e diventerà un maestro di carità, fondando l’ordine dei Ministri degli infermi, oggi diffuso in 40 Paesi del mondo.

La serata è a ingresso gratuito. È possibile ritirare i biglietti presso il Centro per la pastorale sanitaria del Vicariato, piazza San Giovanni in Laterano 6/A, tel. 06.69886227-86414, email: segreteria.sanitaria@vicariatusurbis.org.

18 giugno 2014

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