Al Palazzo del Quirinale il restauro del “Magnifico Cratere”
Ultimi giorni per visitare la mostra nelle Sale delle Bandiere che testimonia l’interesse delle popolazioni egee e greche per le materie prime di Francesca Romana Cicero
Ultimi giorni per visitare la mostra nelle Sale delle Bandiere a Palazzo del Quirinale che dà visibilità ai rivoluzionari esiti scientifici relativi al “Magnifico Cratere”, un grande vaso bronzeo risalente alla fine del VI secolo a.C.. Vaso emblema della collezione greca del Museo Nazionale di Belgrado. Studi che riguardano nello specifico l’identificazione dell’area culturale del cratere e l’ubicazione dell’officina in cui è stato realizzato.
Il cratere è stato ritrovato a Trebenište (nei pressi di Ocrida, in Macedonia, al confine con l’Albania e la Grecia) da una missione archeologica jugoslava nel ’31 – sito scoperto casualmente, ospitante tombe con ricchi corredi. La presenza di questo pregevole manufatto greco, in un sito posto lungo la rotta commerciale che congiungeva il Mediterraneo al Baltico, attesterebbe non una sua presunta fabbricazione in loco né una derivazione di un’espansione coloniale, che mai interessò quell’area. Il ritrovamento si giustificherebbe invece considerando l’interesse delle popolazioni egee e greche (rispettivamente nel I millennio a.C. e nel II) per le materie prime, come ad esempio l’ambra, di cui la madrepatria scarseggiava.
Tesi supportata dalla presenza di numerosi oggetti in ambra tra i corredi di Trebenište, e dal ritrovamento nella Francia centro-settentrionale di un altro treppiede di ugual valore: quello di Vix. Sito disposto, ancora una volta, lungo una rotta commerciale. In questo caso quella percorsa dai greci e dalle popolazioni del mediterraneo nel I millennio a.C. per procurarsi lo stagno della Cornovaglia, necessario per produrre il bronzo dal rame.
Del resto, la leggenda di Giasone e degli Argonauti che, a bordo della nave Argo, veleggiavano verso la Colchide (oggi la parte occidentale della Georgia) per la conquista del “vello d’oro”, sarebbe legata anch’essa all’esistenza di una rotta commerciale percorsa dai Greci verso il Mar Nero alla ricerca dell’oro.
La mostra, piccola ma ben curata, ospita – a completamento della ricerca e delle indagini svolte sul “Magnifico Cratere” –, altri due crateri bronzei coevi, e alcuni reperti provenienti dal corredo del principe sepolto nella tomba, tra cui segnaliamo: l’elmo, i cinturoni e due straordinarie lamine auree in foggia di sandalo. Ricordiamo inoltre la presenza di una maschera funeraria in oro, destinata a ricoprire il volto del defunto e a preservarne l’incorruttibilità spirituale.
“L’Italia e il restauro del Magnifico Cratere. Capolavori del Museo Nazionale di Belgrado” c/o Palazzo del Quirinale, Sale delle Bandiere. Fino al 6 febbraio 2011. Curatore: Louis Godart. Catalogo: Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Civita. Orari: dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30; domenica dalle 8.30 a 12; lunedì chiuso. Ingresso: libero. Informazioni: www.quirinale.it
1 febbraio 2011