Al GP2 in mostra mobili e manufatti andini

Torna “Fatti a mano. Sulle Ande”, con i lavori degli artigiani peruviani di Operazione Mato Grosso e Associazione Don Bosco 3A. Il ricavato della vendita a sostegno delle missioni in America Latina di Lara Larotondo

Moltitudine di gente, sabato 5 marzo, per salutare padre Ugo De Censi, il sacerdote salesiano fondatore di Operazione Mato Grosso(Omg), tornato anche quest’anno per esporre i lavori dei suoi artesianos peruviani. Come ormai da anni, infatti, “Fatti a mano. Sulle Ande”, la mostra-evento di arte, artigianato e mobili di giovani artisti peruviani organizzata dalle missioni del Movimento Operazione Mato Grosso insieme con l’Associazione Don Bosco 3A e con la collaborazione anche delle Acli di Roma, ha aperto le porte al pubblico e, fino al 3 aprile, sarà in mostra presso il Centro Giovanile Giovanni Paolo II (GP2) in via del Grottino 3/B. Elementi d’arredo, opere di arte sacra, sculture, tessiture e vetro fusioni, realizzati interamente a mano dai ragazzi delle scuole dell’Omg sulla Sierra Andina che stupiranno per la loro originalità e cura dei particolari. Ma soprattutto, perché sono «artefatti fatti di bellezza ma tutta particolare perché fatti gratuitamente» per dirla alla maniera di Cristian Carrara, presidente Acli di Roma.

Gratuità e bellezza. È tutto in queste due parole il senso della mostra. Vera e propria «storia di bellezza e di gratuità» che continua da oltre 40 anni. È dal 1967, infatti, che Omg – fondato da Padre Ugo De Censi per promuovere lo sviluppo sociale, umano e religioso di alcune delle popolazioni più povere del Sud America: Perù, Bolivia, Equador e Brasile, per citare – continua la sua opera di formazione di falegnami e cesellatori. Giovani artisti del legno, scelti tra i ragazzi più poveri che sono educati al lavoro e all’arte, ospitati gratuitamente nella casa parrocchiale di Chacas, sulle montagne del Perù. Ragazzi, precisa Padre Ugo «che prendono il treno della vita dove ogni vagone è un mestiere. Ci salgono su per cinque anni e poi scendono ricevendo gli attrezzi in regalo per continuare a lavorare. Infine, scelgono se andare via o entrare a far parte della Familia degli Artesanos Don Bosco». Dalla sua fondazione, la cooperativa è cresciuta ed è, oggi, presente in 13 comunità con 700 ragazzi e oltre «500 volontari in giro – precisa Padre Ugo – che non hanno niente, non guadagnano nulla ma lavorano e fanno la carità. Insomma – conclude – sono un po’ matti. ecco perché Mato Grosso!».+

A sostenere l’Omg da oltre 30 anni è l’Associazione Don Bosco 3A che, attraverso l’aiuto dei volontari in tutta Italia, organizza mostre-evento allo scopo di «aiutare un ragazzo a rimanere nella propria terra e finanziare il sorriso di una famiglia». Ma anche «per far conoscere l’attività delle scuole e delle cooperative di produzione in Perù e per promuovere la vendita delle opere». Ed ancora, come ha suggerito Gianni Alemanno, sindaco di Roma «per non rimanere una metà. La parte ricca e basta». Della stessa opinione, anche don Maurizio Mirilli, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile e Gianluigi De Palo, assessore alla Famiglia, all’Educazione e Giovani del Comune di Roma. Anche loro come gli altri intervenuti, ammiratori dei numerosi “artefatti” che saranno esposti per quasi un mese presso il circolo giovanile Giovanni Paolo II, in vicolo del Grottino 3/b. L’intero ricavato della vendita di mobili e oggetti artistici verrà devoluto a sostegno delle missioni di Omg.

Per informazioni, visita il sito www.omgroma.com – www.donbosco3a.it. la mostra è aperta a tutti, a ingresso libero. tutti i giorni fino alle 20.

7 marzo 2011

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