Al “Globe” 60 serate targate Shakespeare

Al via la nuova stagione del teatro diretto da Gigi Proietti, che festeggia 10 anni di attività: 4 rappresentazioni e 1 balletto, dal repertorio del Bardo d’Inghilterra di Mariaelena Finessi

Dal 9 luglio, nel verde lussureggiante di Villa Borghese, si alza il sipario sulla nuova stagione teatrale del Globe Theatre Silvano Toti di Roma, con la direzione artistica di Gigi Proietti, che quest’anno celebra il decennale della sua attività, iniziata nel settembre 2003 in occasione del centenario della storica Villa romana. Una programmazione, quella del 2013, fatta di 4 rappresentazioni e un balletto per un totale di 60 serate, selezionate dal repertorio teatrale shakespeariano.

Il primo spettacolo (proposto dal 9 al 18 luglio, e poi dal 6 all’11 agosto) sarà la tragica storia d’amore dei due amanti veronesi”Romeo e Giulietta”, per la regia dello stesso Proietti che qui lo ripropone – a distanza di dieci anni – con un nuovo allestimento. Sempre in quella Verona che fa da scenografia alla faida tra le famiglie Montecchi e Capuleti, Massimo Moricone ambienterà con un balletto coreografico, dal 31 luglio al 3 agosto, l’archetipo dell’amore, con il suo bagaglio di struggimento e contrasto sociale, scritto dal Bardo d’Inghilterra. Interprete d’eccezione, Alina Cojocaru, stella mondiale della danza che dal Royal Ballet di Londra arriverà per la prima volta nella Capitale a esibirsi accanto all’italiano Federico Bonelli.

L’imponente struttura del Globe, che idealmente ricrea l’omonimo teatro londinese del XVI secolo, ospiterà per il settimo anno consecutivo anche “Sogno di una notte di mezza estate”, per la regia di Riccardo Cavallo (dal 13 al 25 agosto). Mito, fiaba e quotidianità si intersecano continuamente in questo che è uno dei più grandi capolavori del drammaturgo inglese. Così alle filastrocche delle fate si intrecciano le liriche d’amore degli amanti e la prosa piana degli artigiani ateniesi, spezzata a tratti dalla parodia del verso ricercato.

In cartellone anche “Riccardo III” (dal 29 all’8 settembre), che vede protagonista sul palco Maurizio Donadoni. Un racconto sempre attuale del potere e delle maschere dietro cui si cela. A chiudere la stagione – promossa da Roma Capitale e organizzata da Zètema Progetto Cultura – ci sarà il “Re Lear” (dal 12 al 22 settembre), per la regia di Daniele Salvo. Un viaggio attraverso le distorsioni che la sete di successo provoca nella mente umana, fino a condurre all’aridità del cuore. Qui la scenografia gioca un ruolo essenziale: trasferiti su un piano interiore, i tuoni e la pioggia ricreati in scena, sono la metafora dei tormenti della giovane età mentre Lear, sovrano della Britannia, restituisce l’immagine dei padri incapaci di capire i figli e le loro adulazioni.

8 luglio 2013

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