Al Chiostro del Bramante i grandi veneti

In mostra una selezione di circa 80 prestigiose opere provenienti dall’Accademia Carrara di Bergamo: da Pisanello a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo di Francesca Romana Cicero

Dopo l’esposizione della passata stagione dedicata a Favretto, il Chiostro del Bramante presenta una selezione di circa 80 dipinti che ripercorrono l’intero sviluppo della pittura veneta dal ‘400 alla fine della Repubblica Serenissima, provenienti dal patrimonio dell’Accademia Carrara di Bergamo. Accademia la cui collezione ruota attorno alla storia culturale e politica di Bergamo, a lungo legata a Venezia e territorialmente parte di essa proprio nei quattro secoli presi in considerazione.

La mostra evidenzia la peculiarità della cosiddetta arte veneta del “colorire”: la luce – vivida, fosca, trasparente o divinamente immateriale – si fa colore e accende la sensibilità percettiva di grandi maestri e artisti da Pisanello, Bellini, Paolo Veronese, a Tintoretto, Tiepolo e Canaletto, il grande vedutista.

Una pittura che coniuga fede intellettuale e naturale espressività, raffinate cornici e illusori spazi scenografici prospettici cromatici. Un’arte la cui riflessione prende le mosse non solo dalle abilità tecniche degli artisti e dall’uso nella tavolozza dei colori del rosa, del celeste, del verde, ma anche dalle trasparenze dei vetri di Murano, dagli ori dei mosaici, dalla brillantezza delle pietre, delle stoffe e dei variopinti tessuti di quella bruma brulicante società mercantile lagunare, che ha ispirato inconsueti e unici accostamenti di colore. Unicità dell’arte veneta favorita e alimentata dal cosmopolitismo della Serenissima, e in particolare dal suo antico legame con il lontano Oriente bizantino, e dall’apertura al dialogo con la Spagna, le Fiandre e l’Inghilterra. Relazioni alle quali si sono aggiunte quelle di una colta committenza che riconosceva a Venezia un’innata eleganza nell’ornare le residenze di terra e nell’arte di “acconciarsi”.

La mostra, meritevole di essere visitata, si apre con il “Lionello d’Este” di Pisanello, la tavola che inaugura la ritrattistica rinascimentale, icona assoluta a livello mondiale; per poi proseguire con tavole rare come la “Madonna con il Bambino” di Jacopo Bellini, i fondi oro dei Vivarini e le prime opere di Tiziano e Palma il Vecchio (la stagione rinascimentale si protrae più a lungo rispetto al resto d’Italia grazie all’indipendenza politica della Serenissima). Dopo il Cinquecento trionfante di Paolo Veronese e Tintoretto, il Seicento di Maffei, Padovanino, e il trionfo settecentesco di Tiepolo (per citare alcune opere), la mostra si conclude con le maschere di Pietro Longhi, rivelatrici di un contatto con il mondo della letteratura, con la commedia veneziana di Goldoni.

Lungo il percorso espositivo i visitatori avranno a disposizione contenuti di approfondimento, consultabili attraverso dei Netbook, su alcune opere esposte restaurate per l’occasione.

“I Grandi Veneti. Da Pisanello a Tiziano da Tintoretto a Tiepolo – Capolavori dall’Accademia Carrara di Bergamo” c/o il Chiostro del Bramante, via della Pace. Fino al 30 gennaio 2011. Curatori: Giovanni C. F. Villa, Giovanni Valagussa. Catalogo: Silvana editoriale 29 euro. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20; lunedì chiuso. Biglietti: intero 10 euro; ridotto (martedì per tutti) 8 euro; ridotto (14 – 18 anni) e gruppi (15 – 25 persone) infrasettimanale 8 euro; ridotto (7 – 13) e scuole 4,50 euro; gruppi (15 – 20 persone) fine settimana 9 euro. Per i gruppi la prenotazione è obbligatoria e deve essere effettuata mediante bonifico bancario entro 8 giorni dalla data della prenotazione. Informazioni: 06.68809035.

26 ottobre 2010

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