Acr, la Carovana della pace con lo stile della fraternita
Domenica 26 gennaio il tradizionale appuntamento dei ragazzi dell’Azione cattolica romana con la “marcia” che li porterà fino a piazza San Pietro per prendere parte alla pregheira dell’Angelus di Lorena Leonardi
«Testimonieremo per le vie della città e a Papa Francesco la volontà di essere portatori di pace, che non è un sentimento vago da richiedere, ma un impegno da costruire con la collaborazione di tutti». Così, spiega il presidente diocesano dell’Azione cattolica Benedetto Coccia, l’associazione prosegue il suo cammino di iniziative dedicate, per tutto il mese di gennaio, alla riflessione sul messaggio del Papa per la 47ª Giornata mondiale della Pace dal tema «Fraternità, fondamento e via per la pace». Dopo l’incontro sul messaggio, domenica scorsa nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale con il vescovo Paolo Selvadagi, ausiliare per il settore Ovest, sabato 18 gennaio la basilica di Sant’Antonio da Padova a via Merulana ha ospitato una veglia che ha coinvolto giovani e adulti. Tappa conclusiva del percorso, la Carovana della Pace, che domenica prossima porterà i ragazzi dell’Acr in cammino da Castel Sant’Angelo a piazza San Pietro per l’incontro con il Papa. Diversamente dagli anni passati, «questa volta ci muoviamo un po’ prima – spiega Marco Caporicci, responsabile diocesano dell’Azione cattolica dei ragazzi – visto che gli Angelus sono sempre molto affollati. Pertanto, entreremo a piazza San Pietro con anticipo e vivremo un momento di preghiera guidato dal cardinale vicario Agostino Vallini».
Nella proposta formativa dell’Acr, sintetizzata dallo slogan «C’è in gioco la pace!» e seguita da tutti i ragazzi all’interno dei gruppi parrocchiali, particolare attenzione, prosegue Caporicci, è stata riservata «al rispetto delle regole che costruiscono la possibilità di costruire un gioco sincero e valido. Il gioco è contemporaneamente diritto e dovere quando, rispettando le regole, lo si vive in pieno, e così funziona per la pace e per tutte le altre componenti che consentono il bene comune». I ragazzi sono stati invitati ad analizzare nei loro quartieri le opportunità e gli spazi di gioco offerti: in una metafora aderente alla vita, era evidente che non tutti i luoghi offrivano le stesse possibilità. «Hanno visto che non tutti dispongono di un luogo per giocare, come, allo stesso modo, non tutti godono delle condizioni per vivere una vita degna», prosegue il responsabile diocesano Acr.
Ciascuna parrocchia ha perciò preparato un plastico del quartiere ideale, per come i ragazzi lo immaginano: i loro elaborati verranno esposti in uno stand dal tema «Raccorda la pace», nei pressi di Castel Sant’Angelo, posizionati su una grande cartina del Raccordo anulare. «Risulterà una somma di quartieri a misura dei ragazzi e secondo la loro fantasia. Volevamo porre – aggiunge – un’attenzione particolare al territorio, non solo come realtà abitativa e di negozi, ma come luoghi e spazi dove giocare e farlo bene. Notando i problemi e le incurie, i ragazzi hanno compreso l’importanza del rispetto delle regole, in ogni ambito». E che la pace, come un gioco, ha bisogno di regole, per funzionare: «Dai piccoli, che doneranno al Papa due colombe e leggeranno le lettere con gli intenti al servizio della pace, arriva anche quest’anno un messaggio: la pace è praticabile, non è solo un diritto ma parte dai doveri del vivere comune, e per funzionare – conclude – deve avere uno stile particolare, quello della fraternità».
21 gennaio 2014