A San Paolo il sacramento della confermazione per 150 universitari

La celebrazione con il cardinale Vallini, il 17 maggio. 13 i cresimandi della Sapienza; 22 dell’Università Europea di Roma. Il vescovo Leuzzi: «Segno di presenza delle cappellanie a servizio degli studenti» di Maria Elena Rosati

Sono 150 gli studenti universitari che riceveranno il sacramento della confermazione sabato 17 maggio alle 19 nella basilica di San Paolo, nella Messa presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini. Provenienti da tutti gli atenei romani, i cresimandi portano a termine un percorso di preparazione iniziato nelle rispettive cappellanie che, come spiega il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, il vescovo Lorenzo Leuzzi, «sono state luogo di accoglienza per tutti i giovani che hanno desiderato completare l’iniziazione cristiana». Monsignor Leuzzi sottolinea così l’importanza di un momento che «è segno di presenza delle cappellanie e dei collegi a servizio degli studenti, come luoghi in cui i giovani possono riprendere o riscoprire un cammino di fede ma anche dare espressione al loro desiderio di maturare nel cammino di formazione cristiana».

Tredici i cresimandi che vengono dalla Sapienza: età media 22 anni, hanno iniziato la preparazione a febbraio, concludendola domenica 11 maggio con una giornata di ritiro di preparazione a un momento «decisivo per loro – spiega il cappellano dell’ateneo padre Vincenzo Sibilio -, che hanno scelto di ricevere il sacramento magari dopo anni di allontanamento dalla fede». Molti gli studenti fuorisede: a loro e ai circa 200 ragazzi che afferiscono alla cappellania della Sapienza, vengono proposte attività culturali e formative, esperienze di servizio in collaborazione con la Caritas e con gruppi missionari all’estero, ma soprattutto accompagnamento spirituale, basato sull’ascolto personale. «Molti ragazzi vengono qui per solitudine, chi arriva dai piccoli centri cerca un luogo aggregativo e un punto di riferimento – continua padre Sibilio -. Sono mossi dall’esigenza di dare un senso alla loro vita; facendo riferimento a noi, si avvicinano alla persona di Gesù».

Anche i 22 cresimandi provenienti dall’Università Europea di Roma hanno seguito un percorso basato sulla preparazione dottrinale, sulla partecipazione e sul servizio al prossimo. Il loro cappellano, padre Nicola Tovagliari, spiega come la sua esperienza accanto agli studenti abbia segnato un nuovo approccio al sacramento: «Spesso ho sentito dire che la cresima, per alcuni ragazzi, è una sorta di “estrema unzione”: in pratica, li ungi con l’olio santo e loro non tornano più – afferma padre Tovagliari -. Come cappellano universitario ho scoperto che la cresima è il sacramento del ritorno: gli studenti, nel percorso universitario, con una mente più matura e con un cuore desideroso di pienezza, riscoprono la fede. Così rientrano nella famiglia della Chiesa». Il cammino coinvolge anche le famiglie di origine, che «vivono con i figli la gioia, lo stupore e la gratitudine del ritorno alla fede», e prosegue anche dopo, perché «il sacramento – conclude il cappellano – implica un passaggio di impegno, di testimonianza, di preghiera, e partecipazione più attiva alla vita universitaria».

13 maggio 2014

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