A San Luca un concerto per l’Africa

Il progetto dell’associazione “La goccia” e dei padri pavoniani: una scuola per bambini sordomuti in Burkina Faso. Gli artisti dell’Arena di Verona si esibiscono nella parrocchia a sostegno dell’iniziativa di Mariaelena Finessi

«Per quegli strani ed imperscrutabili disegni di chi ricama la nostra vita, dopo aver lavorato per 25 anni nelle sale operatorie della struttura ospedaliera “G. M. Vannini” delle Figlie di San Camillo a Torpignattara, mi sono ritrovata in Burkina Faso a collaborare con le missionarie camilliane, presenti lì da oltre 40 anni». Raccogliendo l’appello di monsignor Seraphin François Ruamba, arcivescovo della Diocesi di Koupela, Paola Garbini Siani, poco più che sessantenne, spiega come è riuscita a far costruire la prima scuola materna nel villaggio di Mogteedo, non lontano dalla capitale Ouagaudougou, togliendo così dalla strada un centinaio di bambini. «Nei numerosi viaggi di questi anni – racconta Paola, da 8 anni presidente dell’associazione onlus “La goccia” – mi sono sempre più resa conto delle grandi difficoltà che si trovano a vivere i più giovani ed è per questo che abbiamo attivato un sistema di adozione a distanza di quei bambini rimasti orfani di genitori morti per Aids, malattia che sta falcidiando numerose famiglie».

Ora l’associazione, la cui sede è a Roma, ha un progetto per risollevare la sorte dei più deboli in assoluto: i bambini con handicap e, in specie, i piccoli sordomuti, «buttati sulla strada a chiedere l’elemosina sotto il sole cocente». Per loro nessuna struttura scolastica che li accolga. Cresciuta frequentando la parrocchia di San Barnaba, retta dai padri pavoniani Figli di Maria Immacolata, Paola ha un pensiero riconoscente per il fondatore, il Beato Ludovico Pavoni, «un precursore di Don Bosco – spiega – poiché già nel 1840 fondò la prima scuola per sordomuti». È a lui che si ispira quando immagina la costruzione di un istituto per questi piccoli. Ne parla con il Superiore generale della Congregazione, padre Lorenzo Agosti che a settembre decide di accompagnare Paola in Africa. «Ci siamo incontrati con l’arcivescovo di Ouagoudougou, monsignor Ouedraogo Phelipe, felicissimo di sapere che insieme ai padri pavoniani svilupperemo presto il progetto». Intanto, l’associazione ha già ottenuto dal sindaco di Saaba un terreno che “La goccia” donerà però ai religiosi, coloro che poi di fatto gestiranno le attività della futura scuola “Effatà”.

E perché si giunga prima all’obiettivo, lunedì 14 dicembre, alle ore 20.30, ci sarà un concerto di beneficenza presso la chiesa di San Luca Evangelista a Roma, in zona Prenestina. Si esibiranno gli artisti dell’Arena di Verona: Désirée Migliaccio (soprano), Salvatore Schiano Di Cola (tenore), Giuseppe Scarico (baritono) e Massimiliano Cicin (pianista). In programma, tra gli altri, l’“Agnus Dei” di Bizet; Mozart con il suo “Ave Verum Corpus”, testo eucaristico fatto risalire a una poesia del XIV secolo e che si fonda sul credo cattolico della presenza del Corpo di Gesù Cristo nel Sacramento dell’Eucarestia. L’opera, nata per la solennità del Corpus Domini, fu composta in un tempo brevissimo, fra il 17 e il 18 luglio del 1791, ed è dedicata ad Anton Stoll, Kapellmeister della chiesa parrocchiale di Baden. Quindi la preghiera “Vierge Marie” di Jean Marie Siougos; “Panis Angelicus” di Cesar Franck, ispirata alla penultima strofa dell’inno latino “Sacris solemniis” di San Tommaso d’Aquino. Infine, gli immancabili canti natalizi, “Adeste Fideles”, di cui è nota solo l’identità del copista, sir John Francis Wade, che lo avrebbe trascritto da un tema popolare irlandese nel 1743-1744; “Quanno nascette Ninno”, che la tradizione popolare attribuisce a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e “Mille Cherubini in Coro” di Shubert, ideale ninna nanna che Maria canta a Gesù Bambino appena nato.

11 dicembre 2009

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