A Palazzo Braschi ecco il Risorgimento a colori
Una mostra rievoca, attraverso dipinti e documenti, l’unificazione della penisola: dalla Repubblica Romana del 1849 alla sconfitta di Garibaldi a Mentana, fino alla presa della città da parte dei bersaglieri di Francesca Romana Cicero
Roma fu sin dai tempi dei Cesari – come dichiarò Cavour nella seduta del Parlamento italiano del 25 marzo del 1861 – «un’entità la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio». Per questo coronò il processo di unificazione nazionale con la sua liberazione e proclamazione a capitale. «O Roma o morte!» era stato il grido lanciato da Garibaldi nel 1862 a Marsala nell’incitare i volontari a radunarsi e a muovere verso la sua conquista. Conquista che avvenne 140 anni fa, il 20 settembre 1870, quando le truppe dei bersaglieri, guidate dal generale Raffaele Cadorna, aprendo una breccia nelle mura nei pressi di Porta Pia, in essa penetrarono ponendo fine allo Stato pontificio, sorto nell’VIII secolo.
Mentre il dibattito storiografico sul Risorgimento si riaccende, una mostra al Museo di Roma Palazzo Braschi “Il Risorgimento a colori: pittori, patrioti e patrioti pittori del XIX secolo” rievoca l’allora stato nascente attraverso l’eroismo e il sacrificio di personaggi autorevoli, che hanno contribuito alla sua formazione, e del popolo minuto.
Nell’esposizione – che si snoda nelle sale del primo piano del museo – come ha rilevato Umberto Croppi, assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione, «domina il colore della libertà, quasi a racchiudere in sé tutte le tonalità possibili di un’arte» che documenta le speranze di una nazione unita e liberata.
L’esposizione consta di circa cento pezzi selezionati tra dipinti, sculture e opere grafiche provenienti dalle collezioni del Museo di Roma e da altre raccolte italiane pubbliche e private. Disposte su pannelli di colore verde come la banda del tricolore, le opere documentano in forma estremamente divulgativa, con un linguaggio che oscilla tra cronaca ed epopea, venti anni di storia della città: dalla Repubblica Romana del 1849 alla sconfitta di Garibaldi a Mentana, fino alla presa della città da parte dei bersaglieri.
La sezione dedicata alla grafica è presentata nelle due nuove sale con accesso dal cortile di Palazzo Braschi, aperte al pubblico in quest’occasione celebrativa, unitamente al portone d’ingresso che si affaccia su piazza Navona. In questa sezione è ospitata la documentazione degli avvenimenti romani tra il 1846, anno di elezione di Pio IX, e il 1870 in 49 opere – disegni, incisioni e libri rari – alcune esposte per la prima volta. Sono documentati importanti eventi quali l’istituzione della Guardia Civica o la realizzazione degli imponenti apparati innalzati nelle piazze cittadine in onore del Papa. Completano la mostra una serie di opere che illustrano le iniziative di Pio IX dopo il ritorno a Roma dall’esilio di Gaeta: la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione e l’inaugurazione della colonna, dedicata alla Vergine, in piazza di Spagna; la commissione di importanti scavi archeologici che portarono al ritrovamento dell’Ercole Righetti presso Campo de’ Fiori e dell’Augusto a Prima Porta; la macchina pirotecnica incendiata sul Pincio per la festività dei Santi Pietro e Paolo.
In mostra esposto anche l’abito di Roberto Capucci “Angelo Barocco” – ispirato agli angeli che adornano le chiese di Roma – realizzato nel 1987 e personalizzato per l’occasione.
“Il Risorgimento a colori: pittori, patrioti e patrioti pittori Secolo” c/o il Museo di Roma Palazzo Braschi. Fino al 9 gennaio 2011. Cura della mostra Maria Elisa Tittoni con Patrizia Masini, Rossella Leone e Isabella Colucci per la sezione di pittura; Simonetta Tozzi e Angela D’Amelio per la sezione di grafica. Orario: da martedì a domenica dalle 9 alle 19. La biglietteria chiude mezz’ora prima. Chiuso lunedì. Biglietto d’ingresso: intero 8 euro; ridotto 6 euro. Informazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9 alle 21.
21 settembre 2010