A Palazzo Barberini i capolavori del Guercino

Una mostra dedicata all’artista di Cento inaugura nuovi spazi espositivi dedicati alle esposizioni temporanee. Visibili anche le opere “Cleopatra davanti a Ottaviano Augusto” e “Saul contro David” di Francesca Romana Cicero

I nuovi spazi espositivi dedicati alle mostre temporanee di Palazzo Barberini sono stati inaugurati con la presentazione di una mostra dedicata a Francesco Barbieri (1591-1666), detto il Guercino dato un certo strabismo. L’esposizione, che consta di opere conservate nei musei e nelle collezioni di Roma e di Cento, nonché del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interni, abbraccia l’intero arco cronologico della sua lunga produzione artistica, attestandone l’evoluzione. Il doveroso tributo al Guercino è al contempo un omaggio a Sir Denis Mahon, studioso d’arte antica italiana, da poco scomparso all’età di cento anni, suo grande estimatore.

Apprezzato oggi su scala internazionale, Guercino fu uno dei protagonisti del seicento italiano che maturò uno stile personale traendo ispirazione dal caravaggismo e classicismo del Carracci. Fu proprio Ludovico Carracci il primo ad esprimere giudizi lusinghieri sulla sua arte mentre era ancora il suo maestro. «Qua vi è un giovane di patria di Cento, che dipinge con tanta felicità di invenzione: è gran disegnatore e felicissimo coloritore, e mostro di natura e miracolo da far stupire a chi vede le sue opere». Attestazione di stima, rara negli ambienti artistici del tempo (e di oggi), di chi, forse, nel talento precocissimo del pittore di Cento intravedeva un ideale continuatore.

Un continuatore che mantenne strettissimi legami affettivi con la sua città natale, nella quale visse per 51 anni, il cui profilo o elementi costitutivi, come il torrione 400esco della rocca, s’intravedono sullo sfondo di opere e disegni. Cittadina, ai confini della legazione pontificia, dalla quale ha potuto stabilire rapporti internazionali anche con i più eminenti monarchi dell’epoca e ricevere la visita di illustri colleghi, come Diego Velázquez che volle congratularsi personalmente con lui. Chiamato a Roma nel 1621 dal papa bolognese Gregorio XV Ludovisi, che insieme al nipote, il cardinale Ludovico, divenne il suo principale mecenate, Guercino eseguì la decorazione del Casino Ludovisi, nel quale raffigurò, nella volta della sala principale al pian terreno, l’”Aurora”, definita la più sorprendente tra le numerose versioni del soggetto dipinte nella pittura italiana e, nella sala corrispondente al piano nobile, la Fama, l’Onore e la Virtù. Capolavoro assoluto degli anni romani la pala raffigurante “Santa Petronilla sepolta e accolta in cielo”, di cui in mostra si espone il “ricordo” di piccolo formato. Opera che costituisce uno spartiacque tra la produzione giovanile e quella matura. L’improvvisa morte del papa nel 1623, suo principale mecenate e protettore, determinò il ritorno di Guercino a Cento.

Un riflesso del profondo cambiamento in senso classico e monumentale intervenuto nelle opere successive al soggiorno romano, durante il quale aveva intrecciato relazioni con personalità eminenti come il Domenichino, è riscontrabile nel “San Luca”e nel “San Matteo”, parte di una serie di dipinti raffiguranti i quattro Evangelisti. Interessante il contributo della mostra nel documentare l’estraneità del Guercino, al pari di altri pittori coevi, al concetto di esclusività dell’opera d’arte. Accostate le due versioni autografe del “San Girolamo che sigilla una lettera”, rispettivamente di Palazzo Patrizi, un tempo ritenuta l’unico originale, e di Palazzo Barberini. Un confronto posto accanto all’opera “Erminia ritrova Tancredi ferito” della Galleria Doria Pamphilj, anch’essa replicata negli stessi anni. In altri casi Guercino ha anche riutilizzato alcune figure già realizzate per inserirle in varianti più piccole, come in “Et in Arcadia ego” – memento mori soggetta a continue interpretazioni -, dove riconosciamo i due pastori dipinti in “Apollo che scortica Marsia” di Palazzo Pitti . Si segnalano in mostra anche le opere “Cleopatra davanti a Ottaviano Augusto” o lo splendido “Saul contro David”.

GUERCINO 1591-1666. Capolavori da Cento e da Roma c/o Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane, 13. Fino al 29 aprile 2012. Ideazione, progettazione e cura scientifica: Rossella Vodret, Fausto Gozzi. Catalogo: Giunti Arte Mostre Musei. Orario: Dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Chiuso il Lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Aperture straordinarie 26 dicembre, 2 gennaio, 9 aprile (Pasquetta). Biglietti: Intero € 10; Ridotto € 8 per gruppi di oltre 15 unità; maggiori di 65 anni, apposite convenzioni; Ridotto speciale €4 per scuole primarie e secondarie e minori di 18 anni; Integrato € 12 Mostra + Galleria nazionale di Arte Antica. Audio guide: a persona € 5. Info e Prenotazioni: Tel. 0632810

20 dicembre 2011

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