Salesiani, al via la settimana del “Sostegno in vicinanza”

Dal 5 all’11 maggio nelle parrocchie, oratori, e centri di formazione professionale che hanno aderito all’iniziativa, sensibilizzazione e raccolta fondi per il contrasto del disagio giovanile di R. S.

Si chiama “Sostegno in vicinanza” ed è la nuova iniziativa della Conferenza delle ispettorie salesiane d’Italia (Cisi) per dare speranza ai moltissimi giovani che bussano alle porte delle case salesiane in cerca di aiuto. In Italia, ci sono attualmente oltre 29.300 minori che vivono fuori dalle loro famiglie. L’affidamento temporaneo presso le strutture di accoglienza per minori è cresciuto del 24% in un solo anno. Pensando a tutti questi giovani bisognosi i Salesiani hanno proposto l’iniziativa del “Sostegno in vicinanza”: dal 5 all’11 maggio presso le parrocchie, gli oratori, le scuole e i centri di formazione professionale che hanno aderito all’iniziativa – in tutte e sei le Ispettorie salesiane – si realizzeranno attività di sensibilizzazione e raccolta fondi per conoscere, e sostenere, le opere salesiane impegnate nel contrasto al disagio giovanile conclamato.

«Con la settimana del Sostegno in vicinanza i superiori dell’Italia salesiana vogliono dare rilevanza a una situazione che coinvolge tantissimi bambini e della quale, da molto tempo, ci facciamo carico nelle nostre opere: dare una “famiglia” ai minori soli o abbandonati. Si tratta innanzitutto di sensibilizzare verso questa problematica distribuendo del materiale informativo (brochure e poster)», spiega don Claudio Belfiore, presidente del Centro nazionale opere salesiane.

«Non di meno vogliamo aiutare concretamente questi minori e le famiglie in difficoltà, per non fermarci alle sole parole», aggiunge don Belfiore. Le donazioni raccolte saranno, infatti, utilizzate per il progetto “Dona una famiglia a chi non ce l’ha”, rivolto a sostenere azioni di contrasto nelle situazioni di povertà conclamata. «Normalmente quando sentiamo parlare di bisogno e di povertà pensiamo ai Paesi in via di sviluppo. Questo rimane ancora vero, ma l’esperienza e i dati ci stanno presentando situazioni drammatiche e urgenti appena fuori della porta di casa», evidenzia don Belfiore.

«Nell’attuale situazione di crisi generalizzata – conclude il salesiano – il rischio è che l’attenzione e il sostegno ricadano solo su chi ha voce per farsi sentire. Come ha evidenziato Papa Francesco, la nostra società mette da parte, direi ancora più in là della periferia, sia i bambini, sia gli anziani quando gli uni e gli altri rappresentano la memoria e la speranza di una società. I superiori dell’Italia salesiana hanno deciso di promuovere questa iniziativa come segno di speranza per i minori in difficoltà, ma anche come gesto di maturità per tutti noi, perché ci mette nella condizione di prenderci cura delle nuove generazioni».

5 maggio 2014

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