Papi santi, il 27 aprile la Messa di Francesco
Le informazioni sulla celebrazione, che sarà preceduta dalla Coroncina della Misericordia. Il rito di canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Oltre 90 delegazioni ufficiali di R. S.
Comincerà tra le 9 e le 9.30, domenica 27 aprile, la prima parte di preparazione alla Messa per le canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In piazza San Pietro, con la Coroncina della Misericordia. Un atto di devozione popolare nel giorno della festa della Divina Misericordia istituita da Giovanni Paolo II per la domenica che segue la Pasqua, che sarà accompagnato dai canti del Coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina.
A presiedere la doppia canonizzazione – di fronte a centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo – sarà Papa Francesco, che farà il suo ingresso in processione accompagnato dal canto delle litanie. L’inizio della Messa è previsto per le 10, e come ormai annunciato già da tanto tempo, non sono previsti biglietti: l’accesso è libero. Dalle 5.30 dovrebbero essere aperti i varchi verso via della Conciliazione. Concelebreranno tra i 130 e i 150 cardinali e circa un migliaio di vescovi, che prenderanno posto alla sinistra del sagrato, guardando la facciata della basilica. Sempre a sinistra, ma sotto il quadrato dei cardinali e vescovi, prenderanno posto circa seimila sacerdoti. Saranno 600 i sacerdoti che distribuiranno la Comunione tra piazza San Pietro e piazza Pio XII, 70 i diaconi per la comunione ai celebranti e altri 200 diaconi per la Comunione in via della Conciliazione.
Animazione liturgica affidata al Coro della Cappella Sistina, coro ufficiale di tutte le cerimonie pontificie, ma ci saranno anche il Coro della Diocesi di Roma, quello della Filarmonica di Cracovia e il Coro della diocesi di Bergamo, in onore della provenienza geografica dei due papi santi. I concelebranti più vicini al Santo Padre saranno il cardinale Agostino Vallini, suo vicario per la diocesi di Roma, il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario particolare di Giovanni Paolo II, e il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, nella cui diocesi si trova Sotto il Monte, paese natale di Giovanni XXIII. Ci saranno poi altri due cardinali dell’ordine dei vescovi.
Alla destra del sagrato saranno collocate le 93 delegazioni ufficiali, con 24 tra re e capi di Stato, presente Napolitano, e 35 primi ministri. Attesi rappresentanti di altre confessioni cristiane e di altre religioni, soprattutto dal mondo ebraico e da quello musulmano. Non c’è nessuna certezza sulla presenza di Benedetto XVI. «C’è il desiderio che venga”, ha chairito padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede. «È il benvenuto, sa di essere desiderato ed è stato invitato. Noi rispettiamo la sua libertà e la sua età e il suo sentirsi in forma, per venire o meno quel giorno».
Il rito della canonizzazione sarà il cuore della celebrazione. Sarà aperto da tre “petizioni” del cardinale Angelo Amato, prefetto della congregazione delle Cause dei santi, e dopo il Papa pronuncerà la solenne formula per la canonizzazione. Verranno poi collocate all’altare le reliquie dei due santi, una del sangue di Giovanni Paolo II e l’altra con un lembo di pelle per Giovanni XXIII. Concluso il rito, la messa riprenderà con il “Gloria”. Il Vangelo sarà letto in greco e in latino, come in tutte le Messe solenni.
24 aprile 2014