Papa Bergoglio, le reazioni delle associazioni e della politica

«Grande emozione incontenibile» esprimono le Acli, mentre i cuori di Ac «fanno festa», la Fuci si mette in cammino «con gioia e speranza» e il Meic «si unisce alla preghiera universale» di Dan. Picc.

È contagioso l’entusiasmo per il nuovo Papa nel mondo dell’associazionismo, così come in quello della politica. Di «grande emozione» e «gioia incontenibile» hanno parlato Cecilia Cecconi e Umberto Soldatelli, rispettivamente presidente delle ACLI di Roma e del Lazio, commentando la notizia e testimoniando al nuovo Pontefice «affetto e devozione». «Siamo qui – aggiungono dalle Acli – sempre pronti a sostenere con devozione il magistero del Pontefice con particolare attenzione agli immigrati, agli anziani, ai disabili e alle famiglie».

I cuori dell’Azione Cattolica «gioiscono e fanno festa», assicurando «fin da questi primi istanti di pontificato l’ascolto e la preghiera più intensa» e augurandogli «di essere un coraggioso testimone dell’amore di Dio, e di lasciarsi condurre da lui per guidare il suo popolo sulle strade della verità e della speranza».
Alla «preghiera universale di ringraziamento al Signore» si è unito anche il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale: «La Chiesa ha di nuovo Colui che la confermerà nella fede, che lavorerà instancabilmente per la sua unità, che rinfrancherà coloro che si impegnano nella comunicazione della Parola. La forza propulsiva del Concilio continuerà ad essere la forza del suo ministero e renderà la Chiesa sempre più aperta e capace di affrontare le sfide del futuro».

Anche la Federazione Universitaria Cattolica Italiana si unisce «con gioia e speranza» al cammino: «Felici accogliamo il messaggio di prossimità, reciprocità e fratellanza che il vescovo rivolge alla comunità di Roma, ad ogni comunità e a tutte le Chiese che si sentono realmente ed intimamente solidali con il genere umano e con la sua storia nell’amore».

Al nuovo pontefice e vescovo di Roma sono arrivati, attraverso Twitter, gli auguri e il «caloroso benvenuto» del sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno: «Per Roma è una grandissima notizia, il fatto che il conclave sia stato così breve è un segno di speranza per tutti», ha detto il primo cittadino alludendo al compatto e tempestivo sostegno degli elettori del Conclave al cardinale Bergoglio. «È la prima volta che si elegge un gesuita come Papa – ha aggiunto Alemanno ai cronisti – così come è il primo dell’America Latina. Questi sono segnali forti perché noi sappiamo quanta carica di fede c’è nel mondo gesuita e quanto è importante in questo momento di crisi della globalizzazione, dare un segnale di rispetto al sud del mondo. Come ci aspettavamo, dalla Chiesa viene un segnale universale. Il Santo Padre è una persona di estrema semplicità e di grande rigore, – ha concluso il sindaco di Roma Capitale – e il fatto che abbia pregato insieme con noi, dimostra questo amore. La scelta del nome è un richiamo evidente a San Francesco, il Santo della povertà, il patrono d’Italia, segno dell’omaggio alla nostra nazione ma soprattutto a uno stile di vita improntato sulla semplicità e sull’umiltà».

Alle parole del sindaco Alemanno si aggiungono subito quelle di Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio: «Rivolgo il mio saluto al nuovo pastore della Chiesa e vescovo di Roma Francesco. In un tempo di crisi e incertezza come quello che stiamo vivendo, l’elezione del nuovo Papa, il percorso coraggioso intrapreso dalla Chiesa, le sue prime bellissime e straordinariamente semplici parole, rappresentano un messaggio forte e un punto di riferimento cui guardare non solo per i fedeli, ma per ogni cittadino della nostra Regione e del nostro Paese». A Papa Francesco, ha concluso Zingaretti, va «il saluto e il benvenuto della nostra comunità, nella certezza che il suo Magistero saprà ribadire e consolidare il legame quotidiano, caloroso e partecipe che ha caratterizzato il rapporto con i suoi predecessori».

14 marzo 2013

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