Il Natale sulle tavole degli italiani

Secondo l’analisi di Coldiretti, spenderemo 4,3 miliardi in alimenti, soprattuto targati “made in Italy”. Le spese saranno più oculate, e il 36% degli italiani riciclerà i regali trovati sotto l’albero di Lorena Leonardi

Altro che poeti, navigatori e santi. Gli italiani sono un popolo di buone forchette. Per imbandire le tavole delle feste di fine anno spenderemo 4,3 miliardi di euro: generi alimentari e bevande sono l’unica voce di spesa che sostanzialmente “tiene” in tempo della crisi. È quanto emerge da “Il Natale sulle tavole degli italiani”, un’analisi condotta dalla Coldiretti sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2012” di Deloitte e presentata oggi, 19 dicembre.

Il 36% delle spese di Natale è costituito da cibi. Non si rinuncia dunque a preparare pranzi e cenoni e a gratificare parenti e amici con gustosi omaggi utili ma, sottolinea la Coldiretti, «si qualifica la spesa, con una netta preferenza di prodotti del territorio locali e “made in Italy”. Si assiste a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio che si esprime sempre di più attraverso la preparazione delle ricette del passato che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita, rimangono fortemente radicate nella popolazione».

Aumentano consumi di cotechino, lenticchie, frutta di stagione e spumante, mentre crollano le mode esterofile del passato pagate a caro prezzo come ciliegie, pesche fuori stagione o ananas, caviale e champagne. Solo 3,5 milioni di italiani (7%) si potranno permettere le ostriche, 2,5 milioni (5%) il caviale e in 6,5 milioni (13%) stapperanno lo champagne. Immancabile lo spumante, che sarà bevuto da 44 milioni di italiani (87 %). Segue a ruota il panettone al quale non rinunceranno in 40 milioni (8%) che vince sul pandoro (prescelto da 34 milioni, pari al 6%). E quest’anno dalle tavole degli italiani non avanzerà proprio niente: «La tendenza a ridurre gli sprechi da parte degli italiani è forse l’unica notizia positiva della crisi in una situazione in cui in Italia sono aumentate del 9% le persone costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case», commenta Sergio Marini.

Secondo l’indagine, il 59% degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti italiani, il 23% addirittura locali o a chilometri zero e l’11% prodotti biologici, mentre un 18% guarderà alle offerte e al basso prezzo. Ben il 44% degli italiani preferisce acquistare prodotti locali – e lo fa soprattutto perché ha un valore anche economico – e il 35% dei cittadini è convinto che acquistando prodotti locali si crei ricchezza locale.

«È un segnale importante di fiducia nella ripresa del Paese che va sostenuta anche nel momento di fare la spesa con l’acquisto di prodotti italiani», afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. Al 30% degli italiani che aspetta l’ultima settimana per acquistare i regali di Natale Coldiretti consiglia di «verificare sempre l’etichetta dei prodotti alimentari nei casi in cui è obbligatorio renderla evidente sui banconi, come la frutta e verdura, ma anche nei casi in cui è meno evidente come l’extravergine, in cui spesso la provenienza delle olive è indicata in caratteri minuscoli nel retro della bottiglia». Per altri prodotti, in cui ancora non è obbligatorio indicare l’origine in etichetta, è più facile spacciare per “made in Italy” quello che non lo è: «è dunque meglio preferire i prodotti a denominazione di origine riconosciuti dall’Unione europea (Dop/Igp) o quelli presenti nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali».

La tendenza a privilegiare un menù più nostrano favorisce gli acquisti nei mercatini che durante le feste sono frequentati da ben 23 milioni di italiani anche alla ricerca nel 34% dei casi dei prodotti tipici dell’enogastronomia. La preparazione del pranzo di Natale terrà impegnate per almeno tre ore il 40% delle famiglie italiane un’attenzione alla tavola più importante dell’anno giustificata dal fatto che il 92% degli italiani trascorrerà il Natale in casa propria o in quella di parenti e amici. Appena il 3% degli italiani andrà al ristorante o in trattoria mentre l’1% si recherà in un agriturismo. Il 34% degli italiani farà una spesa più oculata, il 62% utilizzerà quello che avanza nei giorni successivi, magari combinando altre ricette. A essere riciclati saranno anche i regali: se un italiano su tre aspetterà l’ultima settimana prima di Natale per comprarli, nella stessa percentuale i doni verranno riciclati (36%). La tendenza è più diffusa tra i giovani e nell’82% avviene a favore di parenti e amici che possono apprezzare l’indesiderato omaggio che nel 18% dei casi viene dato invece in beneficenza.

19 dicembre 2012

Potrebbe piacerti anche