Piena del Tevere, inizia la discesa

Nei giorni scorsi il fiume ha toccato i 13,50 metri. L’ultima volta era accaduto nel 1976. Ancora allagate diverse zone della Capitale. Chiuso il Pronto soccorso del Fatebenefratelli di Federica Cifelli

Tra agenti della Polizia locale, volontari e operatori della Protezione civile capitolina sono circa 1.500 le persone in campo per affrontare l’ondata di piena del Tevere (FOTO), che in questi giorni ha raggiunto i livelli più significativi degli ultimi anni, superiori anche a quelli del 2008, quando si raggiunse una punta massima di
12,48 metri. Ieri mattina, 14 novembre, a Ripetta il fiume misurava 12, 72 metri ma nel corso della giornata ha raggiunto i 13,50, per poi tornare a 13, 31 metri di altezza. Come ha
rilevato l’Ufficio Mareografico e idrografico della Regione Lazio, si tratta di un evento straordinario: l’ultima volta che il Tevere superò i 13 metri d’altezza a Ripetta fu 36 anni fa, nel 1976. «Stiamo vigilando sugli argini e su tutte le situazioni d’emergenza – ha dichiarato il sindaco Gianni Alemanno durante il sopralluogo a Ponte Milvio. Attualmente sono impegnati 160 volontari, 50 unità specializzate e mille agenti della Polizia locale, con 60 idrovore».

La piena, che ha provocato numerose esondazioni di canali e fognature (tecnicamente “rigurgiti”) è passata senza provocare danni gravissimi ma determinando seri disagi in città e tenendo le autorità in continua allerta. Anche l’Aniene è uscito dagli argini, non riuscendo a riversare tutte le sue acque nel Tevere, e numerosi allagamenti hanno bloccato decine di strade a nord della Capitale. Chiusa anche la stazione Roma – Nord La Celsa: centinaia di pendolari sono rimasti bloccati sulla Roma – Viterbo. Oltre 100 i presidi attivati lungo il Tevere e l’Aniene per garantire gli interventi in caso d’emergenza, con 20 squadre a tenere sotto controllo i sottopassi. Al lavoro anche il pronto intervento del Servizio Giardini per rimuovere rifiuti e detriti dal fiume, così da garantire il deflusso della corrente.

«È una piena un po’ anomala – dichiarava ieri, 14 novembre, il sindaco – ed è presto per una stima dei danni. I problemi più grossi sono venuti dalla presenza di tronchi nella corrente del fiume». Dalla serata di martedì 13 infatti sono stati già rimossi 50 metri cubi di detriti galleggianti, a partire dai resti dei barconi incagliati all’altezza di ponte Milvio. Tra questi anche quello del Circolo Canottieri Aniene, alla deriva fa martedì, che non ha resistito alla pressione dell’acqua e si è spezzato in più punti, nonostante fosse stato messo in sicurezza all’altezza di Ponte Milvio. Nella giornata di ieri, martedì 14, è stato chiuso anche il Pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, all’Isola Tiberina: l’acqua ha invaso e reso inagibili i locali che ospitano i mezzi di contrasto, dai macchinari per la Tac a quelli per la risonanza magnetica, e la direzione sanitaria ha dato disposizione al 118 di deviare le ambulanza negli altri ospedali della Capitale. Una sala è rimasta comunque attiva per i casi d’emergenza, mentre le pompe drenanti sono al lavoro. Per tornare alla normalità, fanno sapere dall’ospedale, occorreranno dai 3 ai 5 giorni.

Allagati e inagibili anche alcuni circoli sportivi sul Tevere: il Canottieri Aniene e il Salaria Sport Vilalge. Evacuato il campo nomadi River sulla via Tiberina, con il trasferimento dei rom all’ex Fiera di Roma. Messi in salvo anche i senza fissa dimora che vivono nelle baracche lungo il fiume all’altezza della Magliana, dove è stato chiuso il campo di calcio di Pian Due Torri, mentre nel municipio XX sono stati evacuati una ventina di residenti ai piani bassi in via della Tenuta Piccirilli. Nel frattempo, la Polizia locale è impegnata, come gli operatori del volontariato, con 20 squadre nel presidio dei sottopassi sulle direttrici varie di Tevere e Aniene. E intanto, si contano i danni all’agricoltura, stimati, per il Lazio, in 20 milioni di euro. È la stima di Coldiretti, che ha monitorato gli effetti del maltempo nella regione: dalla distruzione delle colture orticole autunnali – già seminate in migliaia di ettari di terra – ai danni alle infrastrutture e al sistema dei consorzi di bonifica e irrigazione.

Oggi, 15 novembre, i livelli del Tevere continuano a scendere: alle 9 a Ripetta si registrava una diminuzione di 25 centimetri, con un livello d’acqua di 13,24 metri. «Il trend è di una lenta discesa – fanno sapere dalla Protezione civile capitolina – ma le condizioni sono favorevoli a un più rapido abbassamento dei livelli del fiume fin dal pomeriggio». Allagamenti dovuti all’esondazione del Tevere si registrano ancora in zona Saxa Rubra e in via di Decima. Nessuna criticità invece all’Idroscalo e su tutto il litorale, dove il mare calmo favorisce il deflusso delle acque. Anche le condizioni dell’Aniene non destano preoccupazioni. Restano ancora chiusi al traffico via Valchetta Cartoni da Labaro al Grande raccordo anulare; la rampa che porta alla stazione La Celsa da via Frassineto; il sottovia Euclide e il sottovia Due Ponti sulla Flaminia; il sottovia di Prati Fiscali; via Camillo sabatini nel tratto da via Chiesa a piazza Hazon; via di Decima.

15 novembre 2012

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