“Le sfide”: il cinema e l’inquietudine dell’uomo

In uscita con Famiglia Cristiana una serie di 12 dvd curata da monsignor Viganò: storie che affrontano il mistero sul grande schermo. Le domande di tutti, le risposte del cristianesimo di Massimo Giraldi

Nato come invenzione che faceva muovere le immagini e dava volto e forme alle storie, il cinema ha fin dall’inizio lambito, costeggiato, affrontato in forme sempre più dirette i temi del mistero e del sacro. Nella quantità crescente della produzione cinematografica contemporanea, ci sono opere che si fanno veicolo di istanze altrimenti difficili da comunicare. Ecco perché, in coincidenza con l’Anno della fede, Famiglia Cristiana propone, a partire dal numero del prossimo 11 ottobre, dodici dvd in una serie chiamata «Le sfide». La scelta dei titoli è stata affidata a monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, direttore della “Rivista del cinematografo” e professore ordinario di Comunicazione alla Pontificia Università Lateranense. «Il cinema – precisa monsignor Viganò – nel suo farsi narrazione della modernità non solo consegna storie paradigmatiche con cui confrontarsi ma restituisce tratti dell’identità di una società e di una determinata stagione della storia. In coincidenza con l’Anno della fede, i film diventano la filigrana attraverso la quale intuire e seguire i dinamismi delle appassionate domande e delle complesse risposte, delle vivaci inquietudini e del desiderio rinnovato di scorgere qualcosa del mistero di Dio e dell’uomo».

L’uscita dei dvd è prevista attraverso una cadenza settimanale, che accompagnerà il lettore/spettatore fino al 27 dicembre prossimo. Sarà una preziosa opportunità per vedere con attenzione titoli talvolta penalizzati da una affrettata e limitata distribuzione nelle sale (male endemico del cinema italiano) o per rileggere opere che magari hanno lasciato in noi suggestioni capaci di indurci ad una seconda lettura. «Dai dodici film scelti – prosegue monsignor Viganò – emergono alcune linee guida forti e coinvolgenti. Anzitutto, il dono dell’altro. La fede intesa come dinamica esodica per giungere al dono, gratuito e inaspettato, dell’incontro con l’altro, che spesso ha i tratti dell’ultimo e del periferico. Ma pensiamo anche alla tensione dello spirito, ossia storie di un umanesimo inteso come anelito di spiritualità, con lo sguardo rivolto verso la cosmogonia della vita, o la riconciliazione individuale e collettiva o il racconto della realtà contadina. Da ultimo va sottolineata la forza della testimonianza, uomini che nell’ordinaria fedeltà al proprio ideale (vocazione) diventano testimoni che hanno il profumo di vangelo».

Benedetto XVI scrive in Porta fidei: «Nel nostro contesto culturale tante persone, pur non riconoscendo in sé il dono della fede, sono comunque in una sincera ricerca del senso ultimo e della verità definitiva sulla loro esistenza e sul mondo. Questa ricerca è un autentico “preambolo” alla fede, perché muove le persone sulla strada che conduce al mistero di Dio». I 12 film abbracciano i tanti mondi che si celano dentro un universo talvolta confuso e sfuggente. Siamo invitati a guardare oltre il «piccolo», che crediamo esaurisca ogni problematica, a condividere e a pensare ad un’unica, grande famiglia umana: storie italiane e americane osservate sotto prospettive inedite, e suggestioni da paesi lontani, vicende sociali, politiche, ansie di equilibri, aspirazioni, mani rivolte verso altre mani, fino al sacrificio. A partire dal primo titolo, “Gran Torino” di Clint Eastwood. Spiega monsignor Viganò: «I registi che sottraggono i propri racconti all’inflazione di immagini senza verità sanno raccontare le vicende dell’umano, sapendo che la cartografia umana non ha mai nulla di incompatibile con il vangelo».

8 ottobre 2011

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