Mariella Zezza: «Dalle istituzioni, risposte efficaci»

L’assessore regionale al Lavoro e alla formazione fa il punto sull’emergenza di questo periodo, con l’obiettivo puntato sull’occupazione dei più giovani e sul “nuovo apprendistato” di Graziella Melina

«Mi rendo conto di tutta la difficoltà e la delicatezza del momento. Ma noi siamo pronti e dobbiamo accompagnare questo cambiamento». Così Mariella Zezza, assessore al Lavoro e alla formazione della Regione Lazio, che subito precisa: «Chi ha responsabilità di governo, nazionale e locale, è chiamato a risposte importanti e a risposte efficaci».

Nel recente incontro con gli amministratori locali, Benedetto XVI ha sottolineato che «la serenità delle nostre famiglie è minacciata dalla grave e persistente crisi economica». In che modo la Regione sta affrontando questo periodo di grandi difficoltà?
Il 2012 si apre con qualche preoccupazione in più perché l’Italia ha preso coscienza delle sue debolezze e delle sue fragilità, che noi amministratori locali dobbiamo affrontare giorno per giorno. Anche le proteste dei lavoratori sono diventate più rumorose, c’è più paura per il proprio futuro rispetto a qualche mese fa. E oggi ancora di più abbiamo il dovere di far sentire la vicinanza dell’istituzione. Dobbiamo dare serenità agli imprenditori che devono continuare ad investire nel nostro territorio, a mantenere le attività produttive, ma anche ai lavoratori.

Benedetto XVI si è soffermato anche sulla «grave questione del lavoro», in particolare per i giovani. Cosa state facendo su questo fronte?
In venti mesi abbiamo formato circa 100mila persone grazie ai bandi finanziati con il fondo sociale europeo. Sono stati creati circa 15mila nuovi posti di lavoro e 5mila persone hanno avviato un’impresa. Lo scorso anno il lavoro “formato giovani” ha avuto un valore economico di circa 100milioni di euro e siamo pronti per lanciare un nuovo piano per sostenere l’occupazione giovanile. Ma la prima vera risposta è quella che daremo domani, 24 gennaio, presentando il nuovo apprendistato nella nostra Regione.

Di cosa si tratta?
Nel passato l’apprendistato è stato uno strumento privilegiato dagli imprenditori ma purtroppo, per una legge ingessata, non ha dato la formazione on the job, quella in azienda, ai giovani. E così molti di loro non hanno visto trasformare a tempo indeterminato il loro rapporto di lavoro.

E per quanto riguarda i contratti?
Mi sembra di capire che arrivano indicazioni molto chiare dal confronto fra il governo e le parti sociali, che andrà verso un contratto prevalente. Comunque questa selva di contratti dovrà necessariamente essere snellita: noi siamo oltre i 40 contratti e non tutti proteggono in maniera sufficiente il lavoratore, a maggior ragione i giovani. Siamo sommersi di lettere, di mail di soccorso, di aiuto. Spesso denunciano il reiterarsi di forme contrattuali che però non fanno intravedere un futuro stabile ai nostri giovani.

E a proposito delle vertenze in corso, cosa sta facendo la Regione?
In questo momento abbiamo un’esplosione di vertenze importanti e tutte quante con un piano anche nazionale: Wagon lits, Argol, Alitalia, Sigma Tau, Ritel. Le stiamo tutte quante gestendo con grande senso di responsabilità, insieme a tutte le parti coinvolte.

In che modo?
Dobbiamo far sì che le esigenze dei lavoratori e degli imprenditori abbiano una sintesi e poi mettere sul piatto tutto quello che è in nostro potere disporre.

Cioè?
La formazione, gli incentivi di varia natura per assumere, piuttosto che per riassumere. E poi mi riferisco all’importante ruolo che abbiamo di coinvolgimento del governo. È proprio di lunedì scorso la notizia della ripresa della trattativa della Ritel che il vecchio governo aveva lasciato incardinata a Palazzo Chigi e che purtroppo in questa grande attività che ha investito il nuovo governo era rimasta accantonata. E speriamo che arrivino le risposte che tutti quanti ci aspettiamo.

In questo periodo di tagli non sarà semplice.
Anche il bilancio della Regione Lazio è stato sforbiciato da una serie di provvedimenti di questo governo e di quello che lo ha preceduto. Oltre a questo, noi poi bussiamo alle porte dei vari ministeri per una serie di risorse aggiuntive.

Per esempio?
Sono riuscita ad ottenere una tantum importante per la stabilizzazione degli Lsu (lavori socialmente utili ndr): sto parlando di circa 25 milioni di euro. Risorse altrettanto importanti riguardano poi un progetto che ci vede a fianco della Regione Campania e del Veneto per l’indotto automobilistico, per un valore complessivo di 10 milioni di euro. E poi ci sono tutte le risorse aggiuntive che noi chiediamo all’Europa. In questo momento bisogna industriarsi come meglio si può.

23 gennaio 2012

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