Firmato il III Patto per Roma sicura

L’accordo è siglato da Roma Capitale, Provincia e Regione. Prevede un rafforzamento delle forze dell’ordine, il potenziamento dei presidi e la sorveglianza sul territorio di Federica Cifelli

Inserire il controllo del territorio in una strategia più complessiva, «attraverso il lavoro dell’intelligence». Questo l’obiettivo del III Patto per Roma sicura siglato ieri, mercoledì 21 dicembre, dal sindaco Alemanno, dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti e dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini con il prefetto Giuseppe Pecoraro, alla presenza del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. La firma è stata preceduta dalla relazione del viceprefetto e capo di Gabinetto della Prefettura di Roma Clara Vaccaro.

Il nuovo piano, che riprende le indicazioni dell’accordo precedente, datato luglio 2008, stabilisce le azioni che le istituzioni firmatarie si impegnano ad intraprendere per contrastare le attività criminali sul territorio e garantire sempre maggiori livelli di sicurezza. Con uno stanziamento complessivo di 2 milioni e 700 mila euro: 1.300.000 da Roma Capitale, 1 milione dalla Regione Lazio e 400mila euro dalla Provincia.

«Il secondo patto – ha spiegato il sindaco Alemanno – era tutto incentrato sul territorio. Nel terzo, anche su questo aspetto, si va avanti con la mappa del rischio e quella dei presidi». Tra le principali novità, un rafforzamento delle forze dell’ordine, con 400 uomini in più tra Polizia, Carabinieri e Finanza, e il potenziamento dei presidi, soprattutto nelle zone più a rischio. Si rafforza anche la sorveglianza sul territorio, nei trasporti, nelle aree verdi, per il contrasto dell’abusivismo commerciale e degli insediamenti abitativi abusivi, attraverso i sistemi di videosorveglianza e la creazione di sportelli di aiuto, anche itineranti, a tutela dei soggetti più a rischio.

Si riparte, dunque, dalla mappatura del rischio territoriale, già prevista dal II Patto e in fase di completamento. Per fornire un quadro complessivo delle criticità su tutto il territorio, la mappa infatti sarà alimentata con i dati provenienti da tutte le realtà operative coinvolte. Nel III Patto per Roma Sicura dunque rientrano a pieno titolo i protocolli d’intesa siglati da Roma Capitale con altri enti, agenzie e organizzazioni, in tema di lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività produttive; prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti pubblici. Ancora, lotta al racket e all’usura, con relativi beni sequestrati.

L’accordo siglato alla presenza del ministro Cancellieri impegna Roma Capitale a potenziare la Sala Sistema Roma, a implementare i sistemi di videosorveglianza e di sorveglianza sui mezzi di trasporto, a creare sportelli sicurezza nei Municipi e a rafforzare gli sportelli antiusura già esistenti; a individuare in periferia immobili da destinare a nuovi presidi delle forze dell’ordine. Insieme a tutto questo, l’amministrazione capitolina promuoverà campagne di informazione destinate soprattutto ai giovani su integrazione sociale, rispetto della legalità e cultura dell’accoglienza.

Alla Regione Lazio spetta la riqualificazione di aree liberate da insediamenti abusivi, in particolare lungo il Tevere e l’Aniene, mentre la Provincia di Roma si impegna, attraverso l’azione della Polizia provinciale, nella tutela della sicurezza dei piccoli centri urbani. Ad esempio attraverso l’incremento dei sistemi di videosorveglianza che consentono la tracciabilità delle targhe automobilistiche.

A partire dalle criticità emerse dalla mappa di rischio, alla Prefettura va il compito di realizzare il piano d’azione nelle diverse aree urbane, mantenendo un ruolo di collegamento con il ministro dell’Interno per la rimodulazione del piano e per l’implementazione delle forze di polizia.

Tutte le parti coinvolte entro il 28 febbraio 2012 procederanno alla verifica dell’attuazione del II Patto, producendo una relazione finale.

22 dicembre 2011

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