Nelle scuole romane l’Italia nel piatto

Pietanze tipiche delle diverse regioni saranno inseriti nei menu delle mense scolastiche. L’iniziativa dell’assessorato alle Politiche educative per scoprire ricette e tradizioni di R. S.

Ribollita o pennette alla pizzaiola? Polenta gratinata all’Asiago oppure orecchiette alle cime di rapa? Lasagne alla bolognese o “farsu magru” siciliano? A mensa l’Italia è servita, dalle Dolomiti alla punta dello stivale e oltre. Al via i menù regionali nelle mense delle scuole romane: scuole dell’infanzia (comunali e statali), elementari e medie. Hanno illustrato la novità il sindaco Gianni Alemanno, l’assessore alle Politiche educative Laura Marsilio insieme con un pool di nutrizionisti e chef.

All’ombra dello slogan “Menù regionali. La qualità sale in cattedra”, il Campidoglio (assessorato Politiche educative) promuove non solo una maggiore varietà nei piatti serviti a mensa, ma pure «un vero e proprio percorso educativo», «un viaggio alla scoperta dei piatti tipici delle regioni d’Italia», «un appuntamento con la qualità e il gusto, garantito da esperti nel settore che hanno proposto e rivisitato le ricette tradizionali».

I pasti regionali verranno serviti a mensa una volta al mese, alternando piatti di diverse regioni: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Liguria, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Umbria, Piemonte. Gli speciali menù sono stati selezionati da una commissione di esperti, da personale del Dipartimento Scuole del Comune e da dietiste dei Municipi. Nella scelta, oltre alla tipicità delle pietanze (che devono rappresentare al meglio le cucine regionali), si è tenuto conto di più aspetti: apporto nutrizionale all’interno dei menù settimanali, gusti dei bambini, facilità di esecuzione delle ricette, reperibilità degli ingredienti. Il personale di mensa sarà formato per preparare a dovere i piatti.

Per gli alunni allergici o affetti da intolleranze alimentari – e per motivi etnico-religiosi –, nei giorni dedicati alle tradizioni culinarie italiane c’è l’alternativa dei menù personalizzati, predisposti dalle dietiste municipali.

I menù regionali, come si diceva, sono anche educazione al buon mangiare e alla conoscenza del genius loci di ogni tassello del mosaico Italia. Lungo tutto il corso dell’anno, dunque, saranno distribuiti nelle scuole poster con la descrizione dei piatti tipici, corredata da note geografiche, cenni storici, riferimenti alle tradizioni e al folklore locale. Per i bambini delle scuole dell’infanzia, invece, è stato pensato uno speciale gioco dell’oca a base di piatti regionali. Dal loro canto, gli insegnanti hanno la possibilità di mostrare agli alunni la “storia nel piatto”: peculiarità locali nate in epoche remote, avvenimenti, incroci e scambi tra popolazioni; il tutto, riflesso nelle molteplici “identità culinarie” che, come i molti dialetti, arricchiscono il Paese.

29 gennaio 2010

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