Indulgenza plenaria fino al 2009

Benedetto XVI concede la remissione totale «dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa». Si potrà ottenere visitando la basilica di San Paolo di Mariaelena Finessi

In occasione dell’Anno paolino Benedetto XVI concede l’indulgenza plenaria, cioè la remissione totale «dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa». Il 10 maggio la Penitenzieria Apostolica ha pubblicato il decreto per il periodo che va dal 28 giugno 2008, dai primi vespri dei Santi Pietro e Paolo, fino al 29 giugno 2009. Si può ottenere l’indulgenza plenaria visitando in forma di pellegrinaggio la basilica papale di San Paolo fuori le mura.

Le condizioni sono quelle stabilite dal Catechismo della Chiesa cattolica: confessione, comunione e preghiera secondo le intenzioni del Papa, praticate con l’animo pentito e distaccato da qualsiasi peccato, anche veniale. «L’indulgenza plenaria – precisa il decreto – potrà essere lucrata dai fedeli cristiani sia per loro stessi, sia per i defunti, tante volte quanto verranno compiute le opere ingiunte».

Possono ottenere l’indulgenza plenaria anche i fedeli delle varie Chiese locali che «parteciperanno devotamente ad una sacra funzione o ad un pio esercizio pubblicamente svolti in onore dell’Apostolo delle Genti nei giorni della solenne apertura e chiusura dell’Anno paolino, in tutti i luoghi sacri, e in altri giorni determinati dall’Ordinario del luogo, nei luoghi sacri intitolati a San Paolo e, per l’utilità dei fedeli, in altri designati dallo stesso Ordinario». Infine, l’indulgenza è concessa anche a quei fedeli che, «impediti da malattia o da altra legittima e rilevante causa» e col proposito di adempiere alle consuete condizioni non appena sarà possibile, si uniscono spiritualmente ad una celebrazione giubilare in onore di San Paolo, offrendo a Dio le loro preghiere e sofferenze per l’unità dei cristiani.

25 giugno 2008

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