In carcere i Centri per l’impiego

L’iniziativa della Provincia per favorire il reinserimento dei detenuti di alcuni penitenziari del Lazio di Redattore Sociale

Favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti: è questo l´obiettivo del progetto “Centri per l´impiego in carcere”, promosso dall´amministrazione provinciale, in collaborazione con 5 centri provinciali per l´impiego: Cinecittà e Primavalle a Roma, e poi quelli di Civitavecchia, Velletri e Frascati. Quaranta operatori di questi centri attiveranno un servizio di orientamento al lavoro all´interno degli istituti di pena dei propri territori: Rebibbia Nuovo complesso, Rebibbia femminile, Regina Coeli, Casal del Marmo, Centro Giustizia Minorile, Casa circondariale di Velletri, Civitavecchia Nuovo complesso e Civitavecchia Penale.

Destinatari del progetto sono quei detenuti – individuati e segnalati dalle amministrazioni penitenziarie – che stanno per terminare l’esecuzione della pena o possono usufruire delle misure alternative alla detenzione. Gli operatori dei Centri per l´impiego, d’accordo e in stretto collegamento con l´amministrazione penitenziaria, effettueranno un primo colloquio conoscitivo e orientativo con le persone segnalate, compilando una scheda anagrafica e professionale, che sarà inserita in un’apposita banca dati. La seconda fase del loro lavoro si svolgerà all’interno dell´istituto: gli operatori infatti, a partire dalla data del colloquio, daranno l´avvio a una serie di indagini sul territorio, volte all´individuazione di specifiche opportunità formative o professionali. Successivamente, se possibile entro tre mesi dal colloquio, l’operatore incontrerà di nuovo il detenuto preso in carico, per proporgli una o più soluzioni di inserimento. Un’attenzione particolare sarà rivolta ai minorenni, per i quali la ricerca si concentrerà intorno alle possibilità formative.

Il progetto, che partirà già dai prossimi mesi, nasce dall’impegno e dalle competenze dell’amministrazione provinciale in materia di orientamento e formazione professionale. «Occupandoci del problema dell’inserimento lavorativo di tutti, ci siamo imbattuti nella questione dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate», ha detto Gloria Malaspina, assessore provinciale alle politiche del lavoro e qualità della vita. «Tra queste persone ci sono i detenuti, che stanno espiando una colpa. Troppo spesso questi sono destinati a portare per sempre su di sé il segno dello stigma. Questa iniziativa ha invece lo scopo di permettere a queste persone di pensare al proprio futuro con maggior fiducia, consapevoli della possibilità di poter costruire qualcosa».

Un altro segno che la Provincia intende trasmettere con questa iniziativa è «il rapporto proficuo tra l’istituzione penitenziaria e l´istituzione che, sul territorio, è preposta all´orientamento e all´inserimento lavorativo. «Questo progetto – ha detto ancora la Malaspina – rientra nell’impegno che stiamo portando avanti per trasformare i Centri per l´impiego da uffici a centri di servizio. Ed è con questo spirito che i nostri operatori, opportunamente formati e con competenze specifiche, entreranno negli istituti penitenziari per offrire lì la propria professionalità».

In un progetto che coinvolge una realtà tanto complessa, la Provincia naturalmente non può essere sola. «Per quanto riguarda l´animazione territoriale, ossia il rapporto con le imprese – ha spiegato l´assessore – saremo sostenuti dall´Agenzia della Regione Lazio “Prometeo”, con cui stiamo stringendo un preliminare di convenzione. È evidente che le aziende andranno aiutate ad assumersi questa responsabilità sociale, attraverso tutte le opportunità possibili, tra cui gli sgravi fiscali». Punto di riferimento per la programmazione e la realizzazione dell´iniziativa è il Piano cittadino per il carcere, «che ci ha aiutato a individuare i percorsi più giusti e meno sovrapposti ad altre competenze e ad altri servizi». (cl)

9 giugno 2006

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