La prima volta di Benedetto XVI in una parrocchia romana

Domenica 18 dicembre la visita del Pontefice alla comunità di S. Maria Consolatrice, di cui da cardinale era stato titolare di Federica Cifelli

Per 28 anni c’era stato come Cardinale titolare: aveva incontrato il consiglio pastorale, celebrato le Cresime. Aveva accompagnato la comunità nei suoi momenti di festa e nei passaggi centrali del suo cammino di fede. Domenica 18 dicembre per la prima volta ci tornerà da Pontefice. Benedetto XVI infatti ricomincerà proprio dalla parrocchia di S. Maria Consolatrice a Casalbertone quel pellegrinaggio del Vescovo di Roma tra la sua gente che Giovanni Paolo II aveva portato avanti per tutto il suo lungo pontificato. Interrotto solo dalla morte. Anche negli ultimi anni infatti, nonostante la malattia, Papa Wojtyla non aveva rinunciato all’incontro con le parrocchie, ricevendole in Vaticano. Complessivamente ne ha incontrate 317: quasi tutte quelle della diocesi.

Ora Benedetto XVI riprende il cammino sulla strada tracciata dal suo precedessore. E lo fa a cominciare dalla “sua” parrocchia, quella che per 28 anni lo aveva visto cardinale titolare, retta da mons. Enrico Pompili. L’appuntamento è fissato per le 9. Ad accoglierlo ci saranno insieme al parroco il cardinale vicario Camillo Ruini e il vicegerente Luigi Moretti, che è anche vescovo ausiliare per il settore Est della diocesi. Oltre a loro, concelebreranno con il Santo Padre anche l’attuale cardinale del titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino Ricardo Maria Carles Gordò, il cardinale Giovanni Canestri, arcivescovo emerito di Genova, il secondo parroco della comunità di Casalbertone, l’arcivescovo emerito di Potenza Ennio Appignanesi, anche lui ex parroco di S. Maria Consolatrice, e mons. Massimo Giustetti, vescovo emerito di Biella, già vice parroco tra la gente di Casalbertone.

Per la comunità di via di Casalbertone 80, eretta nel 1945 dall’allora cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani, sarà la terza volta che le porte della parrocchia si apriranno per accogliere un Pontefice. Il 1° marzo 1964 il primo era stato Paolo VI, accolto dal parroco di allora don Ennio Appignanesi. Dopo di lui fa l’attuale parroco, mons. Pompili, a ricevere la visita pastorale di Giovanni Paolo II, accompagnato dall’allora cardinale del titolo Joseph Ratzinger. Era il 2 aprile 1995: il 50° anniversario di fondazione della parrocchia. Una storia iniziata sotto la guida di don Carlo Maccari – in seguito Arcivescovo di Ancona – e continuata poi con un altro giovane parroco destinato all’episcopato: don Giovanni Canestri, che resse la parrocchia dal 1951 al 1959, organizzandone struttura e attività pastorali. E dando corpo a realtà come l’Azione cattolica, l’oratorio, l’apostolato della preghiera, i gruppi di catechesi. Tutte esperienze continuate poi anche dal successore, il futuro arcivescovo don Ennio Appignanesi, che rimase alla guida della comunità fino al dicembre 1980, quando passò il testimone all’attuale parroco, mons. Pomili.

16 dicembre 2005

Potrebbe piacerti anche