Aquarius: «Governi che hanno a cuore la vita ci diano una bandiera»

È l’appello ribadito da Sos Méditerranée e Medici senza frontiere durante la conferenza stampa sulla vicenda della nave Aquarius a cui le autorità panamensi hanno revocato la bandiera

«Una nave senza bandiera non può tornare in mare, quindi chiediamo a tutti i governi che hanno a cuore la vita delle persone di fare un gesto politico semplice: dateci una bandiera». È l’appello ribadito oggi, 27 settembre, da Sos Méditerranée e Medici senza frontiere durante la conferenza stampa a Roma sulla vicenda della nave Aquarius a cui le autorità panamensi hanno revocato la bandiera su pressione del governo italiano. Ora la nave è vicina a Malta in acque internazionali: a bordo ha 58 persone (tra cui 17 donne e 18 minori) salvate in due diverse operazioni. Tra questi vi sono 37 libici che scappano dall’aggravarsi del conflitto in corso. Gli altri sono pakistani, ivoriani, siriani, sudanesi e algerini.

La nave ha rifiutato di consegnare le persone salvate alla guardia costiera libica perché «contrario alla legge» in quanto la Libia non è un porto sicuro. Dopo l’attracco a Malta, appena le condizioni meteo miglioreranno, saranno spartite tra quattro Paesi europei che si sono resi disponibili all’accoglienza. «Denunciamo una manovra politica mai vista prima d’ora – ha detto Frédéric Penard, direttore delle operazioni di Sos Méditerranée -, con una pressione politica su Panama da parte del governo italiano, che ha minacciato di chiudere i suoi porti alle navi panamensi. La nostra prima richiesta è rivolta al governo di Panama perché torni indietro sulla sua decisione, visto che finché l’Aquarius non raggiunge il porto di riferimento, ossia Marsiglia, è ancora una nave panamense».

In seconda battuta chiedono «ai governi europei che tanto parlano di valori di approfittare di questa occasione per metterli in pratica e trovare una soluzione al problema della bandiera». Ad una domanda dei giornalisti se accetterebbero anche una bandiera della Santa Sede, visto che una testata cattolica americana ha diffuso la notizia dell’esistenza di un registro navale vaticano, Pénard ha risposto: «Il registro vaticano non viene usato da secoli, ma certo accoglieremmo con favore anche questa proposta».

 

27 settembre 2018