“Aprite i porti a chi salva vite”, 25mila firme consegnate al ministro Toninelli

Il promotore Vittorio Longhi: «Tanti cittadini e cittadine indignate chiedono a Toninelli di riprendersi la piena responsabilità della gestione dei porti, senza farsi guidare dal ministro dell’Interno Salvini»

Un plico di fogli contenenti le 25 mila firme della petizione lanciata su Progressi.org  “Lasciate i porti aperti a chi salva vite in mare” è stato consegnato ieri mattina, mercoledì 11 luglio, a Ulisse Spinnato Vega, portavoce del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «Qui ci sono le firme di tanti cittadini e cittadine indignate che chiedono al ministro di riprendersi la piena responsabilità della gestione dei porti, senza farsi guidare dal ministro dell’Interno Matteo Salvini – sottolinea Vittorio Longhi, giornalista, che ha lanciato la petizione sulla piattaforma Progressi -. Questo anche alla luce di quello che sta accadendo nel Mediterraneo: nelle ultime settimane il numero dei morti in mare è aumentato, l’Unhcr parla di un morto ogni sette persone. Per questo abbiamo chiesto un incontro al ministro, che  venendo dal Movimento 5 Stelle dovrebbe apprezzare un’iniziativa fatta dai cittadini».

Nella petizione, Longhi si rivolge direttamente a Toninelli ricordando che come ministro delle Infrastrutture «la responsabilità di quelle vite sospese» ricade totalmente su di lui, mentre il Viminale non ha competenza al riguardo. «Il rifiuto di dare accesso ai porti a chi ha effettuato soccorsi in mare di migranti e rifugiati viola anche la Convenzione ruropea dei Diritti dell’Uomo, quando le persone soccorse sono in stato di bisogno o necessitano di cure mediche urgenti – si legge nella petizione -. La politica del ministro Salvini non servirà a fare pressione sull’Unione europea, come ha affermato, ma a isolare l’Italia ed evitare di riformare davvero l’accordo di Dublino. In questo modo assecondiamo solamente i governi xenofobi dell’Est europeo, come quello di Viktor Orban, che finora hanno scaricato la gestione degli sbarchi sui Paesi europei del Mediterraneo, primo tra tutti l’Italia». Il portavoce Spinnato Vega si è impegnato a consegnare le firme nelle mani del ministro.

In un tweet il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture sottolinea di aver ricevuto la delegazione. «Il ministero – si legge – continua a impegnarsi per il salvataggio di vite dei migranti in un quadro di condivisione europea e di legalità internazionale». La consegna, prevista già da giorni, è avvenuta mentre davanti l’ingresso del ministero si stava svolgendo il blitz degli attivisti della rete Restiamo Umani. I manifestanti si sono incatenati davanti all’ingresso di via Nomentana per protestare contro la politica del governo giallo verde sui salvataggi in mare dei migranti. Gli attivisti hanno anche chiesto un incontro con Toninelli e una delegazione è stata ricevuta dal capo ufficio stampa del ministro. «L’incontro è stato più che deludente, le risposte che abbiamo ricevuto sono state vaghe ed elusive – le dichiarazioni rilasciate -. Dimostrano una scarsa consapevolezza della tragedia in corso nel Mediterraneo. La protesta pacifica e nonviolenta va dunque avanti», concludono. Gli attivisti vestono giubbotti di salvataggio e salvagenti, e hanno aperto uno striscione con scritto “Naufragi di Stato”.

12 luglio 2018